Modena, 30 giugno 2015 – “Un ettaro irrigato incrementa di 6 volte il proprio valore produttivo, arrivando all’82% in più, se è coltivato ad orticole: è questo l’interesse, che l’irrigazione riveste per l’Italia e che deve essere difeso” sono le parole del Direttore Generale ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio e Acque Irrigue) Massimo Gargano recentemente intervenuto ad Expo sui temi dell’acqua a scopo irriguo, una delle funzioni chiave della bonifica accanto all’attività di scolo, di tutela ambientale e valorizzazione del paesaggio. Gargano specifica inoltre, ai detrattori dell’impiego di acqua in agricoltura, che l’acqua irrigua è per l’80% attinta da corsi d’acqua superficiali e che viene restituita al ciclo biologico, attraverso il percolamento nelle falde idriche, addirittura qualitativamente migliore di come viene prelevata. C’è un’importante novità: ad Expo, Irriframe è stato presentato nella versione App: l’applicazione, scaricabile dagli agricoltori sui propri apparecchi mobili, attraverso una combinazione di variabili (tra cui coltura, terreno, tipo di impianto irriguo combinate coi dati di precipitazioni ed evapotraspirazione) restituisce in tempo reale il migliore consiglio irriguo.
Il Presidente del Consorzio della Bonifica Burana e di ANBI Francesco Vincenzi, afferma: “il sistema irriguo esperto Irriframe adottato da diversi anni dai Consorzi di Bonifica emiliano romagnoli, che permette di risparmiare fino al 25% nel fabbisogno idrico in agricoltura, ha suscitato grande interesse ad Expo. L’ottimizzazione dell’uso della risorsa idrica, d’altra parte, accanto al miglioramento delle pratiche agronomiche in relazione agli Stati Generali sui cambiamenti climatici e la difesa del territorio è un tema caldo in diverse aree del pianeta.”
Cos’è Irriframe? Lo spiega il Direttore del Burana, l’Ing. Cinalberto Bertozzi: “si tratta di un sistema irriguo esperto realizzato dal Consorzio di Bonifica di Secondo grado per il Canale Emiliano-Romagnolo CER che fornisce agli agricoltori utili indicazioni sul momento migliore e sul corretto volume per irrigare, garantendo un risparmio idrico fino al 25%. Tali indicazioni si basano su disponibilità idrica, caratteristiche dell’impianto consortile d’irrigazione, sistema irriguo aziendale, condizioni climatiche, umidità del suolo, tipo di coltura e sua fase fenologica, ora del giorno in cui si irriga, tipologia di terreno, ecc. Giusto apporto idrico significa la quantità giusta d’acqua nel momento giusto. Le imprese agricole da un migliore uso dell’acqua derivano economie nella fase produttiva e quindi una maggiore competitività nei mercati. Un accordo con il CER consente già da diversi anni anche ai consorziati del Burana l’utilizzo di servizi telematici su internet rivolti all’assistenza irrigua, al fine di rendere ancora più efficiente il sistema agricolo all’insegna del risparmio di acqua utilizzata. Nella versione via Sms i nostri agricoltori si erano già dimostrati dei veri pionieri, primi per utilizzo già nel 2009.”
Attualmente il sistema Irriframe, per la cui estensione è operativo un Protocollo d’Intesa MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) – A.N.B.I. – I.N.E.A. (Istituto Nazionale Economia Agraria), è già attivo su una superficie di circa 1.600.000 ettari (circa il 48% della superficie consortile irrigabile di tutta Italia) ricadenti nelle regioni Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Puglia, Basilicata e Calabria.
Ad “Irriframe” si stanno già interessando numerosi Paesi, soprattutto dell’area mediterranea e asiatica, ma persino in Australia (alle prese con una drammatica escalation di siccità), interessati all’ottimizzazione d’uso della risorsa idrica in aree scarsamente dotate di una risorsa primaria quale l’acqua, da cui dipende, ad esempio, anche l’84% del “made in Italy” agroalimentare.
Il Presidente del Consorzio della Bonifica Burana e di ANBI Francesco Vincenzi, afferma: “il sistema irriguo esperto Irriframe adottato da diversi anni dai Consorzi di Bonifica emiliano romagnoli, che permette di risparmiare fino al 25% nel fabbisogno idrico in agricoltura, ha suscitato grande interesse ad Expo. L’ottimizzazione dell’uso della risorsa idrica, d’altra parte, accanto al miglioramento delle pratiche agronomiche in relazione agli Stati Generali sui cambiamenti climatici e la difesa del territorio è un tema caldo in diverse aree del pianeta.”
Cos’è Irriframe? Lo spiega il Direttore del Burana, l’Ing. Cinalberto Bertozzi: “si tratta di un sistema irriguo esperto realizzato dal Consorzio di Bonifica di Secondo grado per il Canale Emiliano-Romagnolo CER che fornisce agli agricoltori utili indicazioni sul momento migliore e sul corretto volume per irrigare, garantendo un risparmio idrico fino al 25%. Tali indicazioni si basano su disponibilità idrica, caratteristiche dell’impianto consortile d’irrigazione, sistema irriguo aziendale, condizioni climatiche, umidità del suolo, tipo di coltura e sua fase fenologica, ora del giorno in cui si irriga, tipologia di terreno, ecc. Giusto apporto idrico significa la quantità giusta d’acqua nel momento giusto. Le imprese agricole da un migliore uso dell’acqua derivano economie nella fase produttiva e quindi una maggiore competitività nei mercati. Un accordo con il CER consente già da diversi anni anche ai consorziati del Burana l’utilizzo di servizi telematici su internet rivolti all’assistenza irrigua, al fine di rendere ancora più efficiente il sistema agricolo all’insegna del risparmio di acqua utilizzata. Nella versione via Sms i nostri agricoltori si erano già dimostrati dei veri pionieri, primi per utilizzo già nel 2009.”
Attualmente il sistema Irriframe, per la cui estensione è operativo un Protocollo d’Intesa MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) – A.N.B.I. – I.N.E.A. (Istituto Nazionale Economia Agraria), è già attivo su una superficie di circa 1.600.000 ettari (circa il 48% della superficie consortile irrigabile di tutta Italia) ricadenti nelle regioni Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Puglia, Basilicata e Calabria.
Ad “Irriframe” si stanno già interessando numerosi Paesi, soprattutto dell’area mediterranea e asiatica, ma persino in Australia (alle prese con una drammatica escalation di siccità), interessati all’ottimizzazione d’uso della risorsa idrica in aree scarsamente dotate di una risorsa primaria quale l’acqua, da cui dipende, ad esempio, anche l’84% del “made in Italy” agroalimentare.