ANBI, 22 giugno 2015 – “Il Presidente del Consiglio, Renzi, ha chiesto sei mesi perché il tema della sostenibilità ambientale diventi patrimonio diffuso nella società italiana e soprattutto venga assunto come priorità dalla politica. Ma se è vero che la sfida inizia domattina, ci permettiamo di ricordare l’esempio dei Consorzi di bonifica, una delle eccellenze italiane in campo ambientale, che all’Expo di Milano sono presenti con Irriframe, il sistema irriguo “esperto”, che permette di risparmiare fino al 25% nel fabbisogno idrico in agricoltura. Se ognuno deve fare la propria parte, noi da anni lo stiamo facendo e vogliamo continuare a farlo in un’ottica di sistema.” Questo commento è di Francesco Vincenzi, Presidente ANBI (Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio e Acque Irrigue) in relazione agli Stati Generali sui cambiamenti climatici e la difesa del territorio.
Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, prosegue: “Non possiamo che essere soddisfatti nel sentire dal ministro, Galletti, che finalmente anche la salvaguardia idrogeologica viene assunta come fattore economico, laddove ha affermato che l’economia del futuro sarà verde; basti pensare che il nostro Paese ha speso, nel 2014, ben 4 miliardi di euro per riparare danni da eventi naturali prevedibili senza contare il valore incommensurabile delle oltre 30 vite umane perse; possiamo solo ricordare che intervenire in prevenzione permette un forte risparmio economico, creando al contempo nuovi posti di lavoro. Verso questo obbiettivo siamo impegnati con l’Unità di Missione contro il Rischio Idrogeologico, di cui plaudiamo anche l’odierno impegno del capostruttura, Erasmo D’Angelis. Infine, non possiamo che affiancarci a quanto affermato dal ministro, Delrio e cioè che la sobrietà non sempre è segno di rinuncia, ma spesso di conquista. La cultura contadina, di cui siamo figli, ce lo insegna.
Il Direttore Generale ANBI, Massimo Gargano, prosegue: “Non possiamo che essere soddisfatti nel sentire dal ministro, Galletti, che finalmente anche la salvaguardia idrogeologica viene assunta come fattore economico, laddove ha affermato che l’economia del futuro sarà verde; basti pensare che il nostro Paese ha speso, nel 2014, ben 4 miliardi di euro per riparare danni da eventi naturali prevedibili senza contare il valore incommensurabile delle oltre 30 vite umane perse; possiamo solo ricordare che intervenire in prevenzione permette un forte risparmio economico, creando al contempo nuovi posti di lavoro. Verso questo obbiettivo siamo impegnati con l’Unità di Missione contro il Rischio Idrogeologico, di cui plaudiamo anche l’odierno impegno del capostruttura, Erasmo D’Angelis. Infine, non possiamo che affiancarci a quanto affermato dal ministro, Delrio e cioè che la sobrietà non sempre è segno di rinuncia, ma spesso di conquista. La cultura contadina, di cui siamo figli, ce lo insegna.