Parma, 15 maggio 2015 – La convivenza con la nutria sta diventando sempre più impegnativa e densa di difficoltà soprattutto in quelle zone del territorio in cui l’animale si è insediato e riprodotto a dismisura da alcuni anni e in cui le colture e i corsi d’acqua risentono pesantemente dei danni gravi in termini economici provocati ai prodotti tipici e agli argini di sicurezza dei corsi d’acqua naturali e artificiali.
Questi ultimi, per esempio, in alcuni tratti degli oltre 2500 km gestiti dal Consorzio di Bonifica Parmense, hanno necessità di una manutenzione del tutto straordinaria che comporta un enorme aggravio di costi che potrebbero essere impegnati per altri tipi di interventi territoriali di salvaguardia e che invece da qualche tempo, giocoforza, vengono dirottati sulle innumerevoli “pezze” da mettere in fase emergenziale per chiudere profondissimi cunicoli scavati nel terreno ad alto rischio infiltrazione.
Nel gennaio 2014, l’argine del Secchia, nel modenese, cedette all’improvviso causando una delle peggiori inondazioni degli ultimi anni e, secondo l’esito definitivo della speciale Commissione Regionale di esperti nominata da Regione Emilia Romagna e Università di Bologna, la causa furono proprio le erosioni provocate da alcuni animali tra cui nutrie, tassi e volpi. Così, su iniziale interessamento iniziale del Consorzio di Bonifica Parmense insieme al Dipartimento di Veterinaria dell’Università di Parma, si è cercato di mettere al centro di questo inatteso fenomeno qualche dato preciso unito a studi scientifici che possano offrire uno sguardo generale di contesto sul tema soprattutto con la finalità di individuare le possibili soluzioni praticabili in tempi utili. Martedi 19 maggio presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie in Via del Taglio si terrà il workshop dal titolo “La nutria, l’uomo e l’ambiente”. L’incontro, che inizierà alle 9,30, vedrà i saluti del Rettore Magnifico dell’Ateneo Loris Borghi, del preside del Dipartimento Attilio Corradi e del Presidente della Bonifica Parmense Luigi Spinazzi. Successivamente si alterneranno come relatori Maria Luisa Zanni (Resp. Pianificazione Faunistica Regione ER), Nicola Ferrari (Dipartimento di Scienze Veterinarie di Milano), Meuccio Berselli (Direttore del Consorzio di Bonifica), Pier Giovanni Bracchi e Cristina Marchetti (Dipartimento Scienze Medico-Veterinare Parma), Alessandro Corsini (Direttore Coldiretti Parma), le conclusioni saranno tratte dal Prefetto di Parma Giuseppe Forlani che, dopo tanti casi di provvedimenti presi in emergenza anche da molte amministrazioni locali e non in modo assai diverso l’una dall’altra, offrirà uno spaccato fedele dell’attuale situazione legislativa e operativa sulla tematica trattata. All’incontro parteciperanno anche numerosi amministratori locali dei comuni parmensi interessati, i rappresentanti delle organizzazioni agricole, le ATC dei cacciatori. Il convegno organizzato a quattro mani dal Consorzio di Bonifica Parmense e dell’Università è patrocinato dalla Regione Emilia Romagna e dalla Provincia di Parma.
Questi ultimi, per esempio, in alcuni tratti degli oltre 2500 km gestiti dal Consorzio di Bonifica Parmense, hanno necessità di una manutenzione del tutto straordinaria che comporta un enorme aggravio di costi che potrebbero essere impegnati per altri tipi di interventi territoriali di salvaguardia e che invece da qualche tempo, giocoforza, vengono dirottati sulle innumerevoli “pezze” da mettere in fase emergenziale per chiudere profondissimi cunicoli scavati nel terreno ad alto rischio infiltrazione.
Nel gennaio 2014, l’argine del Secchia, nel modenese, cedette all’improvviso causando una delle peggiori inondazioni degli ultimi anni e, secondo l’esito definitivo della speciale Commissione Regionale di esperti nominata da Regione Emilia Romagna e Università di Bologna, la causa furono proprio le erosioni provocate da alcuni animali tra cui nutrie, tassi e volpi. Così, su iniziale interessamento iniziale del Consorzio di Bonifica Parmense insieme al Dipartimento di Veterinaria dell’Università di Parma, si è cercato di mettere al centro di questo inatteso fenomeno qualche dato preciso unito a studi scientifici che possano offrire uno sguardo generale di contesto sul tema soprattutto con la finalità di individuare le possibili soluzioni praticabili in tempi utili. Martedi 19 maggio presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie in Via del Taglio si terrà il workshop dal titolo “La nutria, l’uomo e l’ambiente”. L’incontro, che inizierà alle 9,30, vedrà i saluti del Rettore Magnifico dell’Ateneo Loris Borghi, del preside del Dipartimento Attilio Corradi e del Presidente della Bonifica Parmense Luigi Spinazzi. Successivamente si alterneranno come relatori Maria Luisa Zanni (Resp. Pianificazione Faunistica Regione ER), Nicola Ferrari (Dipartimento di Scienze Veterinarie di Milano), Meuccio Berselli (Direttore del Consorzio di Bonifica), Pier Giovanni Bracchi e Cristina Marchetti (Dipartimento Scienze Medico-Veterinare Parma), Alessandro Corsini (Direttore Coldiretti Parma), le conclusioni saranno tratte dal Prefetto di Parma Giuseppe Forlani che, dopo tanti casi di provvedimenti presi in emergenza anche da molte amministrazioni locali e non in modo assai diverso l’una dall’altra, offrirà uno spaccato fedele dell’attuale situazione legislativa e operativa sulla tematica trattata. All’incontro parteciperanno anche numerosi amministratori locali dei comuni parmensi interessati, i rappresentanti delle organizzazioni agricole, le ATC dei cacciatori. Il convegno organizzato a quattro mani dal Consorzio di Bonifica Parmense e dell’Università è patrocinato dalla Regione Emilia Romagna e dalla Provincia di Parma.