“Belvedere. Paesaggi a noi contemporanei”, di Fausto Mazzoni e Fabrizio Frignani, a cura di Antonio Canovi, Atelier del Paesaggio della Bonifica, Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, restituisce, in una sorta di dissolvenza incrociata che si presenta senza continuità, due paesaggi che potrebbero altrimenti risultare tra loro alieni. Da un lato il Giappone fotografato da Fausto Mazzoni, uno spazio emblematico della postmodernità, funzionalmente costruito per ‘ordinare’ la natura tra le cose (e i sogni) degli uomini. Dall’altro il monte Pézzola nei pressi di San Polo d’Enza, una collina dove la natura si va riprendendo lo spazio (e la terra, le acque, il cielo) che fu degli uomini e che Fabrizio Frignani rappresenta in forma di ‘bel paesaggio’ italiano.
“Terra costruita”, dei gruppi fotografici Bottega photographica Boretto e Color’s light Colorno, a cura di Paolo Barbaro, si fonda sulla bonifica dei terreni, la pulizia di canali e torrenti, l’ingabbiamento di frane, e tutte le opere che il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale svolge a salvaguardia dell’ambiente.
Le mostre sono aperte al pubblico dal 15 al 29 maggio, il 16 e 17 maggio dalle ore 10.00 alle 22.00; dal 18 al 29 maggio dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 12.30; sono visitabili anche di pomeriggio e nel fine settimana, previa prenotazione (ufficio comunicazione emiliacentrale.it, 0522.443251).
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.emiliacentrale.it
Chi è Fausto Mazzoni
Ingegnere informatico, nasce nel 1970 a Reggio Emilia, vive a Barco di Bibbiano. Fotografa e realizza video dal 2006. La sperimentazione e i temi di ricerca si concentrano prevalentemente sulle mutazioni intercorse in rapporto alla creazione fotografica e cinematografica dopo l’avvento delle tecnologie digitali. Ha esposto i suoi lavori in mostre collettive e personali in Italia e all’estero, in particolare ad Arles.
Chi è Fabrizio Frignani
Geografo, nasce a Milano nel 1963, attualmente vive a San Polo d’Enza (Reggio Emilia). La passione per la fotografia è andata di pari passo con quella per la montagna, per tramutarsi negli ultimi anni in esercizio comparato di osservazione del paesaggio tout court (con una preferenza per la collina). Ha esposto suoi lavori nell’ambito della Summer School organizzata presso l’Archivio Biblioteca “Emilio Sereni” di Gattatico e nel circuito Off di Fotografia Europea (edizione 2013, sempre presso il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale).