I dieci interventi saranno finanziati dai fondi del Commissario Delegato inseriti nel Piano Speciale, Ordinanza n.35 del 01.10.2024 per mettere in sicurezza il territorio
Ferrara, 4 ottobre 2024 – Non si fermano i progetti e le opere di manutenzione straordinaria e urgente per mettere in sicurezza il territorio e migliorare la sua tenuta idrogeologica, anche alla luce degli eventi metereologici estremi delle scorse settimane. Grazie a un nuovo finanziamento di 13 milioni di euro, ottenuto dal Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara nell’ambito del “Piano Speciale” (Ordinanza n.35 del 01.10.2024 del Commissario Straordinario di Governo alla Ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione in Emilia-Romagna, Toscana e Marche Francesco Paolo Figliuolo, sarà possibile realizzare alcuni importanti interventi per incrementare la sicurezza idraulica del reticolo di bonifica: interventi di tipo puntuale che riguardano adeguamenti o potenziamenti di impianti idrovori e la realizzazione di nuovi impianti per attenuare le piene; interventi di tipo lineare (espurghi), necessari per migliorare l’efficientamento delle linee idrauliche, sia in termini di portate di scolo che di maggiore capacità di invaso, con l’obiettivo di gestire i fenomeni piovosi più intensi. Per Stefano Calderoni, presidente del Consorzio di Bonifica: “I fenomeni climatici estremi sono ormai un fattore che accompagna la nostra realtà quotidiana e come Consorzio abbiamo il dovere di dare risposte tecniche e operative per garantire la sicurezza idraulica del territorio. Per farlo, soprattutto dopo l’alluvione del 2023, abbiamo realizzato una cartografia delle zone più fragili e con più criticità idrauliche e abbiamo chiesto i fondi per risolvere le problematiche più urgenti. Si tratta di un metodo messo a punto dalla nostra struttura, che vanta progettisti e tecnici di grande competenza e ha l’obiettivo di identificare il problema, progettare e chiedere i sostegni necessari anche per non gravare sugli oneri consortili. Nel 2023 abbiamo già ottenuto fondi per interventi di somma urgenza per circa 14 milioni e 400mila euro per realizzare 29 progetti: 7 sono conclusi, 18 in fase di esecuzione e 4 stanno per essere aggiudicati e saranno realizzati al termine della stagione irrigua.
Questi 13 milioni serviranno per intervenire su alcune zone critiche, soprattutto a livello di pulizia e di espurghi che sono molto attesi anche dagli amministratori locali, penso ad esempio al Diversivo Fossa di Portomaggiore. Purtroppo, sui lavori pesano molto i costi di smaltimento dei materiali che potrebbero essere lasciati sulle pertinenze dei canali – sono idrocarburi che si troverebbero comunque nel suolo – e che devono, invece, essere conferiti in discarica per lo smaltimento. Con gli 8 milioni di euro destinati agli espurghi potremmo, infatti, effettuare la pulizia di molti più chilometri di canali se non ci fossero questi oneri amministrativi, a beneficio della sicurezza del territorio. Concludo dicendo che gli interventi devono essere rendicontati entro il 2026, e il Consorzio sta rispettando i tempi: uno sforzo banale perché siamo arrivati a 120 milioni di euro per interventi da realizzare in 4 anni.”
Guardando i numeri parliamo, quindi, di 27 milioni di euro per circa 38 interventi assegnati tra il 2023 e 2024 molto parcellizzati che hanno richiesto al Consorzio uno sforzo straordinario, come ha spiegato il direttore generale del Consorzio di Bonifica, Mauro Monti: “Questi interventi puntano a migliorare le condizioni del reticolo di Bonifica per abbassare il rischio idraulico, consapevoli che il rischio idraulico zero non esiste. Si tratta di un impegno davvero importante per il nostro Ente perché abbiamo tante risorse ma frazionate su piccoli grandi interventi e questo comporta non solo un grande lavoro di progettazione, ma anche per le imprese che le dovranno realizzare in tempi stretti, entro il 2026 come richiede il Pnrr. Tempistiche che mettono in difficoltà il mondo stesso delle imprese: un gran numero di interventi in poco tempo è davvero difficile da gestire. Voglio inoltre sottolineare l’impegno del Consorzio durante l’ultima emergenza in Romagna: dal 19 al 24 settembre i nostri operai, circa una trentina, hanno lavorato 440 ore nel periodo, dimostrando un impegno non solo a livello progettuale, ma anche di interventi immediati in caso di rischio idrogeologico immediato”.
Sulla tipologia dei lavori è intervenuto anche Alessandro Buzzoni, dirigente Area Territorio del Consorzio di Bonifica che ha spiegato: “L’alluvione del maggio 2023 è stato un momento di ricognizione, un punto zero per elaborare un Piano Speciale che mette i primi tasselli fondamentali per definire il rischio idraulico. Il ferrarese è, come sappiamo, uno dei più fragili dal punto di vista idraulico che deve essere mitigato. Il Consorzio di Bonifica partecipa alla gestione del rischio sia in fase di prevenzione che di intervento ed è fondamentale individuare le zone critiche, come le mappe di allagamento essenziali per la stesura nel nuovo PGR – Piano Gestione Rischio alluvioni. Questi interventi di tipo puntuale e di tipo lineare (espurghi), saranno preziosi per la gestione dei fenomeni piovosi più intensi, come quelli che abbiamo visto a settembre e che si ripetono ciclicamente come in questi giorni”.