Coinvolti i comuni di Faenza, Brisighella, Riolo Terme, Casola Valsenio, Modigliana, Tredozio, Imola, Casalfiumanese, Borgo Tossignano, Fontanelice, Castel del Rio e quelli toscani di Marradi, Palazzuolo sul Senio e Firenzuola
Lugo (RA), 15 luglio 2024 – La collina, profondamente ferita dagli eventi alluvionali del maggio 2023, è ancora alle prese con molte opere di ricostruzione. Diversi di questi interventi sono eseguiti dal Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale e sono legati alle risorse economiche previste nelle ordinanze commissariali. Con Ordinanza commissariale n. 8 il Consorzio è stato delegato mediante apposito accordo di programma sottoscritto con la Regione Emilia-Romagna (titolare della competenza sul reticolo idrografico naturale) alla realizzazione di interventi di ripristino del reticolo idrografico minore. Sono già in corso importanti cantieri, tutti progettati e diretti da personale interno dell’Ente, per un importo di 8.000.000 di euro, e al termine del programma di interventi (della durata di circa 18 mesi) si potrà operare su circa 200 rii nel territorio collinare e montano del Consorzio, nei comuni di Modigliana, Tredozio, Faenza, Brisighella, Riolo Terme, Casola Valsenio, Imola, Casalfiumanese, Borgo Tossignano, Fontanelice, Castel del Rio. Sempre con la stessa Ordinanza, il Consorzio si sta occupando anche del ripristino degli acquedotti rurali. Complessivamente saranno realizzati 45 cantieri su altrettanti acquedotti localizzati nei comuni di Modigliana, Tredozio, Brisighella, Riolo Terme e Casola Valsenio per un importo di 3.200.000 euro.
Mentre con Ordinanza commissariale n. 12, invece, il Consorzio è stato delegato dalla Regione Toscana alla realizzazione di tutti gli interventi di rispristino dei corsi d’acqua impattati dagli eventi alluvionali, Interventi che riguardano 36 cantieri puntuali sulle aste principali e relativi affluenti dei fiumi Lamone, Senio e Santerno, nei comuni di Marradi, Palazzuolo sul Senio e Firenzuola per un importo complessivo 1.600.000 euro. Parallelamente a tali lavori, ne sono in corso molti altri, non legati all’alluvione. Fra questi il progetto di costruzione di invasi di accumulo al servizio degli impianti irrigui esistenti denominati Ebola, Ovello, Vitisano, Poggio San Ruffillo, Rivalta e Santa Lucia nei comuni di Brisighella e Faenza, per un importo di 16.200.000 euro. I lavori consistono nella costruzione di 3 invasi per una capacità di accumulo di 850.000 metri cubi di acqua e la posa di 56.000 metri di condotte irrigue, oltre all’interconnessione con il sistema CER. Si renderanno irrigui circa 1.000 ettari di territorio nell’area di Celle compresa fra la destra idrografica del Torrente Senio e la sinistra idrografica del Fiume Lamone fin sulle prime colline di Pergola.
Inoltre, in previsione dell’uscita dei bandi a valere sul PSR – Programma di sviluppo rurale per la realizzazione di opere irrigue, il Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale sta progettando 9 interventi sul territorio collinare legati alla nuova costruzione e all’ampliamento di impianti irrigui interaziendali. Sottolinea il Presidente del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale Antonio Vincenzi: «Le opere di ripristino del reticolo idrografico e degli acquedotti rurali, così come gli interventi sui corsi d’acqua principali e la costruzione di nuovi invasi di accumulo, sono un passo fondamentale verso la normalizzazione e il miglioramento delle infrastrutture idriche del nostro territorio collinare. L’investimento di 29 milioni di euro nei cantieri attualmente in corso e i futuri progetti di sviluppo rurale sono la testimonianza tangibile del nostro impegno costante per la sicurezza e il benessere delle comunità. Sono fiducioso che, al termine del programma di interventi, la capacità di gestione delle risorse idriche sarà notevolmente migliorata, garantendo così una maggiore protezione dal rischio idrogeologico e una risposta efficace alle esigenze agricole e ambientali. Il nostro obiettivo rimane quello di lavorare incessantemente per assicurare che ogni singolo euro investito si traduca in valore aggiunto per il territorio».