Inaugurazione a Galliera (BO) presso il Canale Emiliano Romagnolo al termine dei lavori di stabilizzazione argini e sponde finanziati dal MEF per 7,5 milioni di euro e progettati dai tecnici del CER, soluzione a beneficio di un areale da 175 mila ettari strategico per l’agricoltura e l’economia dell’Emilia-Romagna
Galliera (BO) 12 Febbraio 2024 – Sicurezza infrastrutturale, miglioramento delle performances, sostenibilità energetica sono gli esiti dell’intervento di stabilizzazione e ripristino dell’efficienza relativi al primo tratto del Canale Emiliano-Romagnolo, un segmento lungo quasi 3 chilometri che si snoda da valle del fiume Reno fino a monte dell’impianto di Crevenzosa, nel territorio di Galliera (BO), dove stamane si è svolta l’inaugurazione.
Gli interventi effettuati garantiranno un incremento del 20% dell’efficienza del CER, la cui portata di risorsa acqua sarà pari a 60 metri cubi al secondo, con un positivo risparmio di energia spesa per il funzionamento delle pompe idrovore all’impianto Palantone; si avrà inoltre maggiore sicurezza per una delle più importanti vie d’acqua italiane, grazie alla manutenzione straordinaria di argini e sponde effettuata: tutto a beneficio di una superficie irrigabile con acque del CER pari a 175 mila ettari tra le province di Bologna, Forlì-Cesena, Ferrara, Ravenna e Rimini.
Il maxi-cantiere, affidato all’Impresa Calzoni Spa di Fontignano (Perugia) e terminato secondo le tempistiche del cronoprogramma – così da rendere nuovamente operativa l’infrastruttura in meno di 1010 giorni e nonostante fosse possibile effettuare i lavori solo nei periodi “extra-irrigui”, tra novembre e febbraio, a Canale vuoto – è stato finanziato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) con un importo di 7 milioni e 530 mila euro sulla base di una soluzione ideata dagli stessi tecnici del CER e basata sull’innovativo utilizzo di lastre in calcestruzzo additivato con fibre polimeriche che garantiscono una maggiore velocità di scorrimento, ma anche più resistenza e durabilità al rivestimento.
“Il Canale è stato progettato perché la sua portata, cioè la quantità d’acqua che vi scorresse, fosse pari a 60 metri cubi al secondo – spiega Nicola Dalmonte, presidente del CER –. Purtroppo, con il tempo, il rivestimento cementizio dell’alveo e delle sponde si è comprensibilmente deteriorato, rallentando lo scorrimento della risorsa idrica: avevamo stimato circa il 20% in meno della portata del progetto originale. Con oggi restituiamo al Canale Emiliano-Romagnolo la sua piena efficienza: l’acqua ritornerà a scorrere più velocemente appannaggio di uno dei maggiori e più importanti areali agricoli del nostro territorio, ricco di produzioni d’eccellenza del Made in Italy”.
“Un’infrastruttura che sarà più efficiente non solo sotto il profilo idraulico, ma anche più sostenibile dal punto di vista energetico – evidenzia Raffaella Zucaro, direttrice generale del CER e coordinatrice di ANBI Emilia-Romagna – poiché il più rapido scorrimento della risorsa idrica nel Canale, grazie alle performance progettuali studiate dai nostri tecnici, consentirà anche un minore impiego delle pompe di prelievo all’impianto di Palantone, sulla presa del Po. Oltre a ciò, è stata eseguita la messa in sicurezza del tratto, lungo quasi 3 chilometri, con un’accurata attività di manutenzione che rende il Canale pronto per l’avvio dell’ormai imminente stagione irrigua”.
Oltre ai vertici del CER, durante la giornata inaugurale si sono alternati, moderati dal giornalista Andrea Gavazzoli, numerosi e importanti interventi di alcuni tra i maggiori rappresentanti della governance dell’acqua e delle istituzioni locali, regionali e nazionali: Stefano Zanni, Sindaco Comune di Galliera (BO); Galeazzo Bignami, Viceministro Infrastrutture e Trasporti; Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna; Marco Menetti, Direttore Tecnico CER; Vittorio Manferdini, Azienda Agricola Manferdini; Massimo Gargano, Direttore generale ANBI; Francesco Tornatore, Dirigente Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po; Attilio Toscano, Professore dell’Università di Bologna; e Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.