BORETTO (30 settembre 2014) – Metti assieme un territorio, l’uomo che lo mantiene, e la cultura. E un gruppo di lettura svizzero che, da Basilea, scende a scoprire il Paesaggio della Bonifica e le terre descritte dallo scrittore Gianni Celati, in questo caso nella bassa reggiana.
“Stiamo vincendo una scommessa – spiega Domenico Turazza, direttore del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, che nel 2012, sostenuto dalla Fondazione Telecom, ha proposto questo progetto tra multimediale e ciclopedonali tra i canali – abbiamo creato una rete con la quale, partendo dal museo multimediale di Boretto, diamo la possibilità a chi viene qui di scoprire, lungo le vie d’acqua, il paesaggio forgiato dalla bonifica e le sue tante piccole e grandi eccellenze. E’ un modo per far conoscere meglio la bonifica e tutto ciò che le ruota attorno. L’interesse dimostrato dalla delegazione svizzera e riscontrato in tante altre situazioni ci conferma la bontà del nostro progetto”.
Sono partiti da Basilea e giovedì hanno così fatto visita al museo della Bonifica e al Museo del Po, oltre che a Gualtieri, a Palazzo Bentivoglio alla scoperta di Ligabue in particolare e aver percorso Via Po’ alla riscoperta dei boschi e filari di pioppi tra cui filtra la luce, così come avevano letto nei testi di Gianni Celati.
E’ un gruppo che, nel paese elvetico, ha la consuetudine di incontrarsi e leggere un autore italiano in italiano, in questo caso appunto Gianni Celati, quindi di intraprendere un viaggio sui luoghi descritti dallo scrittore. Li ha guidati Elisabeth Wirth che fra l’altro ci ha raccontato degli “Svizzeri” a Reggio Emilia, i cosiddetti “Svisser” che avevano attività commerciali nella nostra città, soprattutto di pasticceria. Lei è una discendente di questi personaggi dal Cantone dei Grigioni che sono arrivati a lavorare in tutta l’Emilia con sedi in diverse città ed è così parte della storia reggiana.
Durante la giornata, la delegazione svizzera è rimasta piacevolmente impressionata dal Museo della Bonifica e dall’accoglienza e tradizione della nostra terra. Sono stati accompagnati da Donatella Jager Bedogni, per l’Associazione Guide Reggiane, che da tempo collabora con la Bonifica dell’Emilia Centrale proprio sul progetto “Il Paesaggio della Bonifica” e da Zelindo Catellani della Bonifica e dal signor Lorenzo per il museo del Po.
“Un’esperienza interessante – ha spiegato Jager Bedogni – di respiro internazionale, che dimostra come questo argomento possa avere una forte capacità di attrazione sugli stranieri e possa avviare un turismo consapevole. Abbiamo ancora della strada da fare ma stiamo iniziando”.
“Stiamo vincendo una scommessa – spiega Domenico Turazza, direttore del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, che nel 2012, sostenuto dalla Fondazione Telecom, ha proposto questo progetto tra multimediale e ciclopedonali tra i canali – abbiamo creato una rete con la quale, partendo dal museo multimediale di Boretto, diamo la possibilità a chi viene qui di scoprire, lungo le vie d’acqua, il paesaggio forgiato dalla bonifica e le sue tante piccole e grandi eccellenze. E’ un modo per far conoscere meglio la bonifica e tutto ciò che le ruota attorno. L’interesse dimostrato dalla delegazione svizzera e riscontrato in tante altre situazioni ci conferma la bontà del nostro progetto”.
Sono partiti da Basilea e giovedì hanno così fatto visita al museo della Bonifica e al Museo del Po, oltre che a Gualtieri, a Palazzo Bentivoglio alla scoperta di Ligabue in particolare e aver percorso Via Po’ alla riscoperta dei boschi e filari di pioppi tra cui filtra la luce, così come avevano letto nei testi di Gianni Celati.
E’ un gruppo che, nel paese elvetico, ha la consuetudine di incontrarsi e leggere un autore italiano in italiano, in questo caso appunto Gianni Celati, quindi di intraprendere un viaggio sui luoghi descritti dallo scrittore. Li ha guidati Elisabeth Wirth che fra l’altro ci ha raccontato degli “Svizzeri” a Reggio Emilia, i cosiddetti “Svisser” che avevano attività commerciali nella nostra città, soprattutto di pasticceria. Lei è una discendente di questi personaggi dal Cantone dei Grigioni che sono arrivati a lavorare in tutta l’Emilia con sedi in diverse città ed è così parte della storia reggiana.
Durante la giornata, la delegazione svizzera è rimasta piacevolmente impressionata dal Museo della Bonifica e dall’accoglienza e tradizione della nostra terra. Sono stati accompagnati da Donatella Jager Bedogni, per l’Associazione Guide Reggiane, che da tempo collabora con la Bonifica dell’Emilia Centrale proprio sul progetto “Il Paesaggio della Bonifica” e da Zelindo Catellani della Bonifica e dal signor Lorenzo per il museo del Po.
“Un’esperienza interessante – ha spiegato Jager Bedogni – di respiro internazionale, che dimostra come questo argomento possa avere una forte capacità di attrazione sugli stranieri e possa avviare un turismo consapevole. Abbiamo ancora della strada da fare ma stiamo iniziando”.