Una stagione irrigua che ormai in Emilia-Romagna lascia fuori solo tre mesi l’anno
Bologna, 13 ottobre 2023 – “Infatti – spiega Paolo Pini, direttore della Bonifica Renana – anche in questi giorni stanno continuando a giungere dagli agricoltori richieste di acqua per irrigare le colture da trapianto (come la cipolla Dop di Medicina), le piantagioni da seme e molte altre coltivazioni ortofrutticole. Si tratta di oltre mille ettari che ancora in ottobre utilizzano l’acqua rinnovabile di superficie che il Consorzio distribuisce nella pianura bolognese“.
Gli effetti dei cambiamenti climatici in atto – soprattutto innalzamento delle temperature medie e siccità ricorrenti – modificano le condizioni colturali e le esigenze idriche dei suoli, con un prolungamento notevole delle attività di distribuzione irrigua. Basti pensare che a settembre sono caduti solo 15 millimetri di pioggia, invece dei 70 della media stagionale per questo mese.
In arrivo in questi giorni anche i primi dati sull’attività irrigua del 2023. Valentina Borghi, presidente del Consorzio, fornisce alcune informazioni sulla situazione nel bolognese: “Sono stati finora 16 mila gli ettari e circa mille le aziende agricole a cui la Bonifica Renana ha fornito la risorsa idrica per l’irrigazione delle 64 colture interessate. Tra le realtà che le mancate piogge e il caldo anomalo stanno mettendo in crisi, abbiamo le aree umide e vallive, con i relativi ecosistemi. Si tratta di oltre 2.500 ettari nella pianura tra Bologna e Ferrara, in gran parte sottoposti a tutela ambientale: in queste settimane la Renana sta fornendo acqua di superficie alle zone umide in difficoltà, per mantenere i livelli idrici necessari alla salvaguardia della flora e fauna che popolano questi preziosi ambiti naturali. Si stima che per ogni 4 euro di valore aggiunto agroalimentare che l’irrigazione consente di raggiungere nel nostro territorio, ne vada calcolato almeno uno aggiuntivo per i benefici ambientali che la distribuzione di acqua irrigua garantisce agli ecosistemi autoctoni.“ |