Parma, 11 Luglio 2014 – Sono oltre 2.500 i chilometri di sponde arginali che il Consorzio della Bonifica Parmense si appresta, e in parte ha già provveduto, a mettere in sicurezza nell’arco temporale di alcuni mesi. Una grande opera silenziosa, ma fondamentale per la difesa idraulica e le colture del territorio, che i tecnici del Consorzio si impegnano a portare a termine entro il mese di Ottobre. Per rendere l’idea dell’importanza dell’impresa, i chilometri complessivi dei lavori di sfalcio e messa in sicurezza attraverso la realizzazione di opere di consolidamento coprono la distanza che intercorre, in linea d’aria, tra Parma e la capitale della Norvegia, Oslo. L’insieme dei 2.500 km di lavori (su 1.500 km di canali gestiti) è in pieno corso di svolgimento proprio in questo periodo su tutto il territorio governato dalla Bonifica locale per un ammontare di lavori che superano abbondantemente il milione di euro. Lo scopo dello sfalcio è fondamentale ed è quello di favorire lo scorrimento delle acque ad uso irriguo e quelle ad uso idraulico. E’ indispensabile, quindi, avere un sistema idrico funzionante che distribuisca in maniera idonea e costante l’acqua lungo il territorio interessato. Questo aspetto risulta di vitale importanza soprattutto per l’agricoltura alla base dei prodotti tipici locali ambasciatori del Made in Italy, settore trainante dell’economia parmense ed emiliano-romagnola, che senza quest’opera subirebbe dei seri danni alla produzione, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo.
Il settore agricolo deve fare sempre di più conti salati con un continuo alternarsi di periodi di siccità a periodi di forti piogge che, a causa del fenomeno del cambiamento climatico repentino ed incontrovertibile, sono sempre più difficili da prevedere, gestire e contenere. Ciò ha conferito al Consorzio della Bonifica Parmense un ruolo strategico, determinante in fase decisionale, nella scelta del periodo più adeguato per compiere determinati lavori di ripristino e messa in sicurezza dei canali e non solo. L’opera di sfalcio dei canali riguarda diverse zone della provincia di Parma, interessando sia territori montuosi – dove è fondamentale per prevenire il dissesto idrogeologico – sia aree di pianura. I lavori vengono eseguiti in tre periodi diversi: un primo sfalcio fra aprile e giugno, un secondo sfalcio tra Luglio e Agosto ed infine lo sfalcio autunnale, che deve essere completato entro la prima metà di Ottobre. In quest’ottica il Consorzio di Bonifica raccomanda anche di mantenere le opportune distanze dai canali (5 metri) nelle diverse operazioni agricole per poter eseguire al meglio le operazioni consentendo al contempo ai tecnici di svolgere il lavoro in tempi più rapidi a beneficio delle stesse colture e delle acque del territorio.
Nell’ultimo periodo poi va evidenziato come si stia sempre più assistendo ad un peggioramento assai gravoso in termini di costi e di incidenza sulla sicurezza collettiva per quanto concerne la stabilità arginale dovuta alla costante erosione da parte delle nutrie, dei tassi, degli istrici e delle volpi; animali che alla luce di quanto accaduto a Modena di recente, con l’improvvisa rottura dell’argine del Secchia che ha portato ad una gravissima inondazione, minano alla base la salvaguardia messa in campo dal Consorzio e da altre istituzioni insieme alle aziende agricole, tutti impegnati in una lotta impari e ad oggi senza nessun tipo di soluzione messa in campo da parte istituzionale per ovviare ai gravi danni causati.
Il settore agricolo deve fare sempre di più conti salati con un continuo alternarsi di periodi di siccità a periodi di forti piogge che, a causa del fenomeno del cambiamento climatico repentino ed incontrovertibile, sono sempre più difficili da prevedere, gestire e contenere. Ciò ha conferito al Consorzio della Bonifica Parmense un ruolo strategico, determinante in fase decisionale, nella scelta del periodo più adeguato per compiere determinati lavori di ripristino e messa in sicurezza dei canali e non solo. L’opera di sfalcio dei canali riguarda diverse zone della provincia di Parma, interessando sia territori montuosi – dove è fondamentale per prevenire il dissesto idrogeologico – sia aree di pianura. I lavori vengono eseguiti in tre periodi diversi: un primo sfalcio fra aprile e giugno, un secondo sfalcio tra Luglio e Agosto ed infine lo sfalcio autunnale, che deve essere completato entro la prima metà di Ottobre. In quest’ottica il Consorzio di Bonifica raccomanda anche di mantenere le opportune distanze dai canali (5 metri) nelle diverse operazioni agricole per poter eseguire al meglio le operazioni consentendo al contempo ai tecnici di svolgere il lavoro in tempi più rapidi a beneficio delle stesse colture e delle acque del territorio.
Nell’ultimo periodo poi va evidenziato come si stia sempre più assistendo ad un peggioramento assai gravoso in termini di costi e di incidenza sulla sicurezza collettiva per quanto concerne la stabilità arginale dovuta alla costante erosione da parte delle nutrie, dei tassi, degli istrici e delle volpi; animali che alla luce di quanto accaduto a Modena di recente, con l’improvvisa rottura dell’argine del Secchia che ha portato ad una gravissima inondazione, minano alla base la salvaguardia messa in campo dal Consorzio e da altre istituzioni insieme alle aziende agricole, tutti impegnati in una lotta impari e ad oggi senza nessun tipo di soluzione messa in campo da parte istituzionale per ovviare ai gravi danni causati.