Lugo (RA) – In seguito a un sopralluogo effettuato martedì 8 luglio, il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale ha riscontrato nel Canale dei Mulini a Lugo, nel tratto a monte di via Villa a circa 110 metri dal ponte stradale (il “ponte delle lavandaie”), la mancata presenza del tappeto erboso lungo l’argine destro per una lunghezza di circa 25 metri. Ciò deriva da un diserbo chimico che è stato effettuato sia nel corpo arginale che nella scarpata interna del canale.
Il Consorzio di Bonifica ricorda che tale pratica è assolutamente vietata.
Il diserbo chimico arreca, infatti, pregiudizio alla stabilità delle scarpate del canale, poiché priva l’opera della funzione di consolidamento data dalle radici delle essenze erbacee. Una conseguenza del diserbo chimico è, quindi, l’innesco di movimenti franosi con conseguente aumento dei costi di manutenzione e dell’esposizione al rischio idraulico.
Ora il Consorzio segnalerà il fatto alle istituzioni competenti, affinché sia identificato il contravventore e siano applicate le sanzioni previste dalla legge.
I canali di bonifica sono opere preposte allo svolgimento di una funzione pubblica, rappresentata dallo scolo delle acque di pioggia, dalla difesa idraulica intesa come protezione dalle acque provenienti da monte e dal vettoriamento delle acque irrigue. Ciò comporta che tali opere siano rigidamente vincolate, a prescindere dalla proprietà delle pertinenze di bonifica: la situazione più ricorrente è quella di una proprietà pubblica limitata alla striscia d’acqua corrente nel canale e di una proprietà privata di parte dell’alveo interno, dei corpi arginali e delle fasce di rispetto laterali. Data la funzione pubblica delle opere, anche nelle fasce di proprietà privata sono vietati determinati interventi, quali l’edificazione di fabbricati, le piantumazioni di alberi (salvo che per interventi di rinaturalizzazione previsti da specifici programmi), le arature e, appunto, il diserbo chimico.
Sempre in relazione alla funzione pubblica, la manutenzione dei canali artificiali è di competenza esclusiva del Consorzio di Bonifica, in quanto ente gestore per legge, che adotta esclusivamente tecniche di sfalcio meccanico o, in limitati casi, manuale; è vietato il "fai da te" dei frontisti.
Il Consorzio di Bonifica ricorda che tale pratica è assolutamente vietata.
Il diserbo chimico arreca, infatti, pregiudizio alla stabilità delle scarpate del canale, poiché priva l’opera della funzione di consolidamento data dalle radici delle essenze erbacee. Una conseguenza del diserbo chimico è, quindi, l’innesco di movimenti franosi con conseguente aumento dei costi di manutenzione e dell’esposizione al rischio idraulico.
Ora il Consorzio segnalerà il fatto alle istituzioni competenti, affinché sia identificato il contravventore e siano applicate le sanzioni previste dalla legge.
I canali di bonifica sono opere preposte allo svolgimento di una funzione pubblica, rappresentata dallo scolo delle acque di pioggia, dalla difesa idraulica intesa come protezione dalle acque provenienti da monte e dal vettoriamento delle acque irrigue. Ciò comporta che tali opere siano rigidamente vincolate, a prescindere dalla proprietà delle pertinenze di bonifica: la situazione più ricorrente è quella di una proprietà pubblica limitata alla striscia d’acqua corrente nel canale e di una proprietà privata di parte dell’alveo interno, dei corpi arginali e delle fasce di rispetto laterali. Data la funzione pubblica delle opere, anche nelle fasce di proprietà privata sono vietati determinati interventi, quali l’edificazione di fabbricati, le piantumazioni di alberi (salvo che per interventi di rinaturalizzazione previsti da specifici programmi), le arature e, appunto, il diserbo chimico.
Sempre in relazione alla funzione pubblica, la manutenzione dei canali artificiali è di competenza esclusiva del Consorzio di Bonifica, in quanto ente gestore per legge, che adotta esclusivamente tecniche di sfalcio meccanico o, in limitati casi, manuale; è vietato il "fai da te" dei frontisti.
Foto
L’area del Canale dei Mulini interessata dal diserbo chimico. Si nota la marcata differenza tra i tratti inerbiti (così dovrebbe presentarsi il canale) e quello diserbato illegittimamente.
Risalta anche il presidio di sponda in pietrame realizzato dal Consorzio per dare stabilità alla scarpata che, normalmente, non dovrebbe essere in vista, ma risultare coperto dal manto erboso.
L’area del Canale dei Mulini interessata dal diserbo chimico. Si nota la marcata differenza tra i tratti inerbiti (così dovrebbe presentarsi il canale) e quello diserbato illegittimamente.
Risalta anche il presidio di sponda in pietrame realizzato dal Consorzio per dare stabilità alla scarpata che, normalmente, non dovrebbe essere in vista, ma risultare coperto dal manto erboso.