La Bonifica Renana nel 2014 risponde all’emergenza territoriale, dopo un inverno tragico, investendo in collina e in montagna il 33% in più rispetto all’anno precedente. La provincia di Bologna, infatti, presenta uno dei maggiori indici di franosità nell’ambito regionale con oltre 16 mila frane censite: praticamente un’emergenza continua come ha evidenziato il direttore della Bonifica Renana, Paolo Pini, illustrando le attività del Consorzio: "Nel 2013 abbiamo realizzato direttamente 130 sopralluoghi tecnici a situazioni critiche e realizzato 53 cantieri di intervento, cui si aggiunge l’attività di progettazione e direzione lavori per opere realizzate con fondi di terzi. Nell’ultimo quadriennio l’investimento medio annuale della Renana è stato di oltre 2,3 milioni di euro". Per il 2014, il programma di opere del Consorzio comporta la realizzazione di 66 interventi e un investimento complessivo pari a 3,8 milioni di euro. Certo la fragilità diffusa del contesto idrogeologico appenninica, abbinata all’abbandono di gran parte dei suoli agricoli, richiederebbe una capacità di intervento maggiore, soprattutto in quella manutenzione ordinaria delle opere che risulta strategica per prevenire le emergenze.
In questa direzione si colloca la proposta di un piano pluriennale per la prevenzione del dissesto e la difesa del suolo che Bonifica Renana e Comuni montani, con il supporto dell’UNCEM, hanno posto da tempo sul tavolo della Regione Emilia-Romagna; anche per dare concretezza al Protocollo d’intesa specifico siglato qualche mese fa tra l’Unione Regionale delle Bonifiche e gli assessori regionali competenti. Il Coordinatore di URBER, Antonio Sangiorgi, complimentandosi con i tecnici della Renana per aver nel breve periodo dato applicazione al Protocollo d’Intesa, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza dell’unità di intenti e la condivisione dell’obiettivo nella prevenzione al dissesto idrogeologico. "La sicurezza idraulica passa attraverso l’adeguamento delle infrastrutture consortili alle nuove esigenze del territorio, occorrono urgenti interventi a carattere straordinario, le risorse finanziarie necessarie per la nostra Regione, censite dall’ANBI nel 2013, ammontano a circa 1 miliardo di euro" ha commentato Sangiorgi "i progetti ci sono, le competenze non ci mancano, dobbiamo trovare le risorse necessarie considerando che il problema non accenna a diminuire, è arrivato il momento di partire in modo determinato".
In questa direzione si colloca la proposta di un piano pluriennale per la prevenzione del dissesto e la difesa del suolo che Bonifica Renana e Comuni montani, con il supporto dell’UNCEM, hanno posto da tempo sul tavolo della Regione Emilia-Romagna; anche per dare concretezza al Protocollo d’intesa specifico siglato qualche mese fa tra l’Unione Regionale delle Bonifiche e gli assessori regionali competenti. Il Coordinatore di URBER, Antonio Sangiorgi, complimentandosi con i tecnici della Renana per aver nel breve periodo dato applicazione al Protocollo d’Intesa, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza dell’unità di intenti e la condivisione dell’obiettivo nella prevenzione al dissesto idrogeologico. "La sicurezza idraulica passa attraverso l’adeguamento delle infrastrutture consortili alle nuove esigenze del territorio, occorrono urgenti interventi a carattere straordinario, le risorse finanziarie necessarie per la nostra Regione, censite dall’ANBI nel 2013, ammontano a circa 1 miliardo di euro" ha commentato Sangiorgi "i progetti ci sono, le competenze non ci mancano, dobbiamo trovare le risorse necessarie considerando che il problema non accenna a diminuire, è arrivato il momento di partire in modo determinato".