Piacenza, 7 giugno 2023 – Le precipitazioni cadute nel mese di maggio hanno interrotto il lungo periodo di siccità meteorologica e idrologica sul territorio piacentino ad esclusione del Tidone che permane in grave deficit. A commentare la situazione attuale è il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Luigi Bisi: <<Le piogge del mese scorso hanno cambiato radicalmente la situazione idrica sul nostro territorio senza causare situazioni di pericolo. Questo ci fa essere solo più fortunati rispetto ai territori della Romagna, non più bravi>>. <<Oggi – continua Luigi Bisi – abbiamo il livello del Po vicino alla media e la diga di Mignano, a monte della val d’Arda, piena. Condizione completamente diversa e di preoccupazione invece quella della diga del Molato dove mancano 4,5 milioni di metri cubi al volume massimo ovvero a quello medio del periodo>>.
DATI DIGHE E FIUMI
La diga di Mignano (Vernasca) oggi ha un volume di circa 9,8 milioni di metri cubi ossia il massimo autorizzato. Volume che però non corrisponde al massimo invasabile in quanto viene mantenuto un volume di sicurezza per trattenere eventuali portate dovute a piogge straordinarie per una maggior tutela della sicurezza dei territori di valle.
La diga del Molato (Alta Val Tidone) invece oggi ha un volume di soli 3,1 milioni di metri cubi circa (pari al 41,6% del volume autorizzato) a fronte dei 7,6 milioni di metri cubi raggiungibili. I soli anni, oltre a questo, in cui la diga non è arrivata al massimo invaso sono il 2017 e il 2022 a causa di due gravissime stagioni siccitose.
Il fiume Po, a Piacenza, è 0,90 m sopra allo zero idrometrico con un volume vicino – ma comunque inferiore – alla media stagionale.
STAGIONE IRRIGUA 2023
La stagione irrigua si aprirà entro la metà di giugno con una situazione idrica profondamente variata rispetto alle premesse di inizio primavera dove avevamo la diga del Molato vuota, quella di Mignano con poca risorsa, e il Po sotto ai minimi storici. <<La distribuzione irrigua – specifica il presidente Luigi Bisi – seppur meritevole di parsimonia e di oculatezza, come sempre nella sua gestione, si prospetta meno preoccupante di quanto sarebbe stata se i valori idrici fossero rimasti in linea con quelli di marzo. Questo sia perché è aumento il livello nei corsi d’acqua piacentini sia perché, rispetto al 2022, l’irrigazione inizia due mesi dopo come storicamente è sempre stato.>>.
Anche dal punto di vista dei costi energetici <<confidiamo in una riduzione rispetto allo scorso anno salvo nuove impennate degli oneri>>.
L’apprensione rimane invece alta per la val Tidone, dove <<seppur con livelli che ci consentiranno almeno di distribuire quanto lo scorso anno – fatto non scontato visti i livelli idrometrici invernali e di inizio primavera – la scarsità della risorsa in diga ci costringerà a sopperire con maggiori prelievi da Po almeno fino a quando il livello del Grande Fiume lo permetterà>>.
<<Rimane poi in deficit strutturare il distretto del Trebbia dove al momento i prelievi rimangono attivi perché le portate lo consentono>>. <<Ad ogni modo, per dare un’informativa più mirata ai nostri consorziati, abbiamo iniziato una serie di incontri nei distretti irrigui partendo dalla val Tidone che è quella che più ci preoccupa>>.
<<Come Consorzio, in linea generale, continueremo ad agire gestendo al meglio la risorsa disponibile che ovviamente avrà un andamento funzionale a quello climatico. Ed è nell’ottica di creare delle riserve in modo ambientalmente molto sostenibile che nei mesi scorsi abbiamo fatto circolare l’acqua nel reticolo secondario sia per ricaricare le falde sia in favore di flora e fauna e abbiamo, poi, stoccato risorsa utile prima nei nostri laghi e poi in quelli dei nostri consorziati. Tutto questo perché ogni riserva, seppur minimamente significativa, è fondamentale durante il periodo irriguo quando non possiamo permetterci di perdere nemmeno una goccia non solo in favore del settore agricolo ma soprattutto per quello agroalimentare di cui la nostra provincia fa vanto”.
PREVISIONE METEO
Stando alle previsioni meteo redatte da Arpae, nel mese di giugno dovrebbero alternarsi fasi di alta pressione a onde depressionarie con il verificarsi di alcuni episodi di precipitazione con quantitativi complessivi prossimi o di poco superiori alla norma del periodo. Le temperature dovrebbero attestarsi ancora leggermente inferiori alla media climatologica.