Modena – “La Terra chiede aria, l’acqua cerca spazio”: è questo il tema per il 2014 della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione che si è appena conclusa, a indicare la necessità di un nuovo rapporto fra uomo e natura in un territorio, come quello italiano, caratterizzato da una complesso mix di fattori di rischio idrogeologico.
“La risposta del territorio per il Consorzio della Bonifica Burana è stata molto positiva, abbiamo fatto il pieno di presenze nei tanti eventi che abbiamo organizzato – dichiara il Presidente Francesco Vincenzi – basti pensare alle oltre 600 persone che hanno preso parte alla Straburana, con arrivo all’impianto Pilastresi. Così come tanti hanno voluto entrare nel dietro le quinte dell’impianto Santa Bianca, ancora di salvezza del territorio tra San Felice sul Panaro e Finale Emilia nella rotta di Secchia di gennaio scorso, del vicino impianto di scolo Bondeno-Palata, o nell’impianto di sollevamento Camurana di Mirandola. Ma non solo: tantissime le presenze anche all’impianto Sabbioncello di Quingentole (Mn), che rifornisce d’acqua 50.000 ettari di campagna ad alta vocazione agricola.”
Le “cattedrali dell’acqua”, come vengono chiamati i monumentali impianti idrovori che costituiscono il cuore pulsante del lavoro della bonifica, sono stati infatti i veri protagonisti degli eventi della Settimana della Bonifica in tutta Italia: e se sul suolo nazionale se ne contano oltre 750, ben 52 sono presenti solo nel territorio di Burana, proprio per l’importante crocevia di acque che ne lambiscono il perimetro di pianura (fiume Secchia, fiume Po, fiume Panaro e Torrente Samoggia in senso orario), in un territorio, quello padano, altimetricamente così basso da necessitare di importanti azioni di pompaggio delle acque di pioggia in eccesso.
Ma non è solo il territorio di bassa pianura a beneficiare dell’attività della Bonifica di Burana. Come ogni anno tantissimi sono voluti entrare nell’antica Presa del Canale di S. Pietro a Vignola per toccare con mano il contributo del lavoro di bonifica nello sviluppo della cerasicoltura vignolese, della vite e tante altre colture di cui il made in Italy agricolo va fiero.
Il Direttore Cinalberto Bertozzi chiude: “ogni anno le presenze agli eventi della nostra Settimana della Bonifica crescono, a testimonianza del fatto che la gente apprezza sempre di più l’operato di Burana. Purtroppo, anche eventi drammatici come la Rotta di Secchia hanno dato dimostrazione dell’importanza della bonifica nel nostro territorio. In occasione della Rotta di un corso d’acqua naturale come il fiume Secchia, dunque non di competenza della bonifica, i nostri tecnici e i nostri canali hanno svolto un compito eccezionale per evitare un disastro ancora maggiore. Vogliamo pensare che tante presenze ai nostri impianti siano il modo della gente per ringraziarci.”
“La risposta del territorio per il Consorzio della Bonifica Burana è stata molto positiva, abbiamo fatto il pieno di presenze nei tanti eventi che abbiamo organizzato – dichiara il Presidente Francesco Vincenzi – basti pensare alle oltre 600 persone che hanno preso parte alla Straburana, con arrivo all’impianto Pilastresi. Così come tanti hanno voluto entrare nel dietro le quinte dell’impianto Santa Bianca, ancora di salvezza del territorio tra San Felice sul Panaro e Finale Emilia nella rotta di Secchia di gennaio scorso, del vicino impianto di scolo Bondeno-Palata, o nell’impianto di sollevamento Camurana di Mirandola. Ma non solo: tantissime le presenze anche all’impianto Sabbioncello di Quingentole (Mn), che rifornisce d’acqua 50.000 ettari di campagna ad alta vocazione agricola.”
Le “cattedrali dell’acqua”, come vengono chiamati i monumentali impianti idrovori che costituiscono il cuore pulsante del lavoro della bonifica, sono stati infatti i veri protagonisti degli eventi della Settimana della Bonifica in tutta Italia: e se sul suolo nazionale se ne contano oltre 750, ben 52 sono presenti solo nel territorio di Burana, proprio per l’importante crocevia di acque che ne lambiscono il perimetro di pianura (fiume Secchia, fiume Po, fiume Panaro e Torrente Samoggia in senso orario), in un territorio, quello padano, altimetricamente così basso da necessitare di importanti azioni di pompaggio delle acque di pioggia in eccesso.
Ma non è solo il territorio di bassa pianura a beneficiare dell’attività della Bonifica di Burana. Come ogni anno tantissimi sono voluti entrare nell’antica Presa del Canale di S. Pietro a Vignola per toccare con mano il contributo del lavoro di bonifica nello sviluppo della cerasicoltura vignolese, della vite e tante altre colture di cui il made in Italy agricolo va fiero.
Il Direttore Cinalberto Bertozzi chiude: “ogni anno le presenze agli eventi della nostra Settimana della Bonifica crescono, a testimonianza del fatto che la gente apprezza sempre di più l’operato di Burana. Purtroppo, anche eventi drammatici come la Rotta di Secchia hanno dato dimostrazione dell’importanza della bonifica nel nostro territorio. In occasione della Rotta di un corso d’acqua naturale come il fiume Secchia, dunque non di competenza della bonifica, i nostri tecnici e i nostri canali hanno svolto un compito eccezionale per evitare un disastro ancora maggiore. Vogliamo pensare che tante presenze ai nostri impianti siano il modo della gente per ringraziarci.”