ROMA – “Nel momento, in cui con il testo del Collegato Ambiente si provvede all’auspicata istituzione delle Autorità di Distretto Idrografico, non si può trascurare di prevedere una partecipazione quanto meno consultiva, dei Consorzi di bonifica all’azione delle nuove Autorità”. A chiederlo è stata l’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.) per la quale hanno partecipato il Presidente Massimo Gargano e il Direttore Generale Anna Maria Martuccelli in occasione dell’audizione informale con l’ VIII Commissione Permanente (Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici) della Camera dei Deputati in merito al Disegno di Legge “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”, collegato alla Legge di Stabilità 2014. Al proposito è stato evidenziato che sin dal Luglio 2012, tra l’ANBI e le Autorità di Bacino di rilievo nazionale, è stato stipulato un Accordo di Programma per una costante collaborazione in materia di ottimizzazione delle risorse idriche, nonché difesa e tutela del sistema idrico ambientale. Rifacendosi a quanto indicato nelle Direttive Europee (2000/60 e 2007/60) in materia di partecipazione anche ai momenti di pianificazione, l’ANBI ha pertanto chiesto , con particolare riferimento alla Conferenza Operativa prevista per le nuove Autorità di Distretto Idrografico, la creazione di un Comitato di Consultazione, che consenta la partecipazione di istituzioni, come i Consorzi di bonifica, che svolgono azioni operative, rilevanti sia per la difesa del suolo che per la gestione delle acque; si realizzerebbe così un importante momento di raccordo tra l’organo di pianificazione e gli enti, che operano sul territorio. Ciò peraltro già avviene per i Comitati Tecnici delle attuali Autorità di Bacino.
L’ANBI ha inoltre sottolineato che i Consorzi di bonifica devono garantire, in molti periodi dell’anno ed in particolare allorchè si registrano piogge intense, il funzionamento 24 ore su 24 del fondamentale patrimonio di impianti idraulici gestito. Tali impianti sono a grandissimo consumo di energia; essi sono in funzione non solo a tutela dei terreni agricoli, ma anche per preservare vaste aree urbane dagli allagamenti. Considerando che i Consorzi di bonifica non svolgono attività di lucro, ma coprono le spese necessarie all’esercizio degli impianti con i contributi dei consorziati, l’ANBI ha pertanto chiesto che anche per il consumo di energia finalizzato all’esercizio degli impianti idrovori e idraulici, siano applicati i regimi tariffari speciali previsti dalla legislazione per i grandi consumatori industriali di energia elettrica.
In Italia, i Consorzi di bonifica e di irrigazione sono attualmente 121 ed operano su circa 17 milioni di ettari (58,65% del territorio nazionale), dove gestiscono 181.313 chilometri di canali e 754 centrali idrovore. Sono enti democratici, caratterizzati dal principio di autogoverno, reale espressione del principio di sussidiarietà, cardine delle regole europee per le politiche del territorio e dell’ambiente.
L’ANBI ha inoltre sottolineato che i Consorzi di bonifica devono garantire, in molti periodi dell’anno ed in particolare allorchè si registrano piogge intense, il funzionamento 24 ore su 24 del fondamentale patrimonio di impianti idraulici gestito. Tali impianti sono a grandissimo consumo di energia; essi sono in funzione non solo a tutela dei terreni agricoli, ma anche per preservare vaste aree urbane dagli allagamenti. Considerando che i Consorzi di bonifica non svolgono attività di lucro, ma coprono le spese necessarie all’esercizio degli impianti con i contributi dei consorziati, l’ANBI ha pertanto chiesto che anche per il consumo di energia finalizzato all’esercizio degli impianti idrovori e idraulici, siano applicati i regimi tariffari speciali previsti dalla legislazione per i grandi consumatori industriali di energia elettrica.
In Italia, i Consorzi di bonifica e di irrigazione sono attualmente 121 ed operano su circa 17 milioni di ettari (58,65% del territorio nazionale), dove gestiscono 181.313 chilometri di canali e 754 centrali idrovore. Sono enti democratici, caratterizzati dal principio di autogoverno, reale espressione del principio di sussidiarietà, cardine delle regole europee per le politiche del territorio e dell’ambiente.