Irrigazione posticipata, richieste record al Consorzio: a ottobre +150%
Una distribuzione straordinaria dopo la chiusura della stagione irrigua a causa dell’assenza di precipitazioni e delle temperature sopra le medie stagionali
FERRARA, 4 novembre 2022 – Continuano le esigenze irrigue del settore agricolo a causa del perdurare della siccità e il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara ha garantito, per tutto il mese di ottobre, acqua alle aziende agricole del territorio. La stagione irrigua inizia, ormai da due anni, in maniera anticipata il 1° aprile e dovrebbe terminare il 30 settembre quando il clima solitamente assicura le condizioni ideali per le colture orticole e frutticole nonché per operazioni di semina.
Da qualche anno il Consorzio mette a disposizione per il mese di ottobre il servizio di irrigazione posticipata, solitamente utilizzato per irrigare circa 1200 ettari, prevalentemente del comparto vivaistico e frutticolo. Quest’anno, invece, le richieste di irrigazione posticipata sono stati davvero da record, segnando un netto scostamento rispetto alla media delle richieste 2017-2021 e prolungando di fatto la stagione irrigua di un mese, come spiega il presidente del Consorzio, Stefano Calderoni.
“Le richieste di irrigazione in ottobre e sono sostanzialmente raddoppiate, passando da 1200 ettari a quasi 2400 irrigati. Si tratta del segno evidente che il clima, dopo un’estate straordinaria dal punto di vista della siccità, sta ancora rendendo la vita difficile sia agli agricoltori che ai consorzi di bonifica. Ricordo, infatti, che a ottobre la rete dei canali dei consorzi va svuotata per permettere la manutenzione di sponde e manufatti, in vista della successiva stagione irrigua. Le maggiori richieste – continua Calderoni – hanno reso necessario riorganizzare, in alcuni areali, il calendario delle manutenzioni straordinarie e ordinarie. Per questo voglio ringraziare tutto il personale del Territorio, del polo tecnologico e del settore Agronomico perché il loro coordinamento quotidiano ha permesso di soddisfare gran parte delle richieste degli agricoltori, senza bloccare le operazioni di manutenzione che a novembre e dicembre vedranno la fase di massima intensità. Il cambiamento climatico ci impone sempre più flessibilità, una vera sfida per le organizzazioni complesse che lavorano su programmazioni annuali come la nostra: sono soddisfatto della risposta che è stata data, ma chiaramente dovremo impostare il lavoro in modo sempre più dinamico e flessibile per rispondere a bisogni che cambiano velocemente”.
Se gli ettari irrigati a ottobre sono raddoppiati, l’acqua necessaria per le colture derivata dal Fiume Po ha visto un incremento del 150% rispetto alla media 2012-2021 dello stesso mese. Si tratta di un dato sbalorditivo che i tecnici del Consorzio imputano a un’assenza di piogge inconsueta per il periodo.
“Un altro dato che deve far riflettere – spiega Calderoni – è che gli agricoltori ci hanno chiesto l’irrigazione posticipata per irrigare colture appena seminate come il grano e la colza per circa 300 ettari. Questo è avvenuto soprattutto nel Basso Ferrarese, nella zona di Bando e Valle Lepri. Il rischio di compromettere la produzione per il 2023 è stato davvero alto e ha portato gli agricoltori a correre ai ripari. Le maggiori richieste sono arrivate dal settore vivaistico, in particolare del Delta (circa 550 ettari); dal settore orticolo (circa 900 ettari) e da quello frutticolo (450 ettari), principalmente per il melo prodotto nell’area dell’Alto Ferrarese. Termina così – conclude il presidente del Consorzio – uno degli anni più complicati della nostra lunga storia, ma durante il quale abbiamo fatto di tutto per garantire i servizi indispensabili all’agricoltura. La speranza è che il clima conceda una tregua perchè il binomio siccità e aumento dei costi energetici sta mettendo davvero in difficoltà tutto il settore agricolo che, va ricordato, è tra i più importanti della nostra provincia”.