NONOSTANTE QUALCHE PIOGGIA L’ITALIA RESTA IN EMERGENZA SICCITA’. FRANCESCO VINCENZI, Presidente ANBI “SERVONO SCELTE STRATEGICHE STRAORDINARIE” LA BEST PRACTISE FERRARESE ED IL TESORETTO D’ACQUA DIMENTICATA IN CALABRIA
Roma, 1 luglio 2022 – “Le piogge delle scorse ore non devono trarre in inganno: utili a ristorare il territorio, concedono solo qualche giorno di tregua alla grande siccità, che sta colpendo ampie zone del Paese; a rischio c’è anche la produzione agricola della Lombardia, regione leader per valore economico del settore primario”: a ricordarlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio (ANBI), che celebrerà la propria annuale Assemblea Nazionale, il 5 e 6 Luglio a Roma.
“Non solo – gli fa eco Sandro Folli, Presidente di ANBI Lombardia – senza l’irrigazione nelle campagne sarebbero compromessi gli equilibri ambientali dell’intera pianura, compresa la ricarica delle falde sotterranee. La priorità è salvare il primo raccolto e, pur mantenendo severe scelte di razionamento irriguo, è necessario continuare a disporre almeno delle attuali portate dai fiumi, nonostante siano largamente inferiori alle necessità delle colture.”
“Sono ormai inevitabili – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – misure straordinarie come deroghe ai livelli di regolazione dei laghi, ma soprattutto la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale con l’attivazione di una cabina di regia sotto il coordinamento anche impositivo della Protezione Civile. Nell’attesa di decisioni, che paiono ineludibili, sottolineiamo l’esempio virtuoso e le raccomandazioni ai territori, lanciate dall’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici presso l’Autorità di Bacino del Fiume Po.”
In attesa delle scelte del Governo, continua il quotidiano impegno dei Consorzi di bonifica per contrastare la siccità, grazie anche ad ingegnose soluzioni e tecniche innovative, frutto di un patrimonio di conoscenza a servizio del territorio.
E’ il caso del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara, che sta “riciclando l’acqua” grazie al lavoro di dieci pompe provvisorie che, associate allo spegnimento di alcuni impianti, reimmettono risorsa idrica nella rete di canali, altrimenti destinata a disperdersi in mare. Il recupero straordinario di quest’acqua permette di mantenere livelli idrici nei canali, compatibili con il servizio irriguo, limitando i disagi per gli agricoltori in gran parte di un territorio da tempo in grave stress idrico.
“Questa manovra idraulica – precisa Stefano Calderoni, Presidente dell’ente consortile e Vicepresidente ANBI – è frutto di un difficile equilibrio e si tratta di una situazione limite, che difficilmente potrà essere mantenuta, se i livelli del Po riprenderanno a calare e se non vi sarà la collaborazione di tutti gli utenti.”
Al contempo, nel ferrarese sono state assunte misure restrittive, in base agli scenari di rischio, come il divieto di metodi irrigui per sommersione su colture diverse dal riso.
“Chiediamo a tutti responsabilità e parsimonia nell’utilizzo della risorsa idrica: ai cittadini, alle imprese, agli agricoltori – prosegue Calderoni – Purtroppo temiamo che il peggio non sia ancora passato.”
Infine, ANBI si fa interprete della richiesta del territorio alla Regione Calabria per sbloccare l’autorizzazione d’uso delle acque, a fini irrigui e idroelettrici, dalla diga di Metramo al Consorzio di bonifica Tirreno Reggino, che attende risposta dal 2015! Si tratta di 30 milioni di metri cubi trattenuti in un invaso in località Castagnara di Galatro, in provincia di Reggio Calabria. L’ente consortile aveva chiesto di poter realizzare le condotte per irrigare 20.000 ettari e, con investimenti privati, una centrale idroelettrica.
“I cambiamenti climatici, le cui conseguenze colpiscono anche la Calabria e la sua economia, non permettono ulteriori rinvii nell’utilizzo multifunzionale di questa preziosa risorsa. Servono nuove infrastrutture, ma la prima soluzione ai problemi del Paese è ottimizzare quanto disponibile, aumentando la resilienza dei territori” conclude Francesco Vincenzi.