Oggi, 24 maggio 2022, al Cinema Teatro Mac Mazzieri di Pavullo si è fatto il punto sulla lotta al dissesto idrogeologico in Appennino con Istituzioni ed Enti preposti alla difesa del territorio montano (Provincia di Modena, Bonifica Burana, Protezione Civile, Regione Emilia-Romagna, UNCEM, Associazioni Agricole). Tracciate le linee guida per la programmazione delle nuove politiche di intervento in montagna grazie al modello Burana.
Pavullo (Mo), 24 maggio 2022 – Francesco Vincenzi, Presidente del Consorzio della Bonifica Burana che governa oltre 86mila ettari di territorio montano, spiega le ragioni del convegno: “Abbiamo deciso di creare questa occasione di confronto per fare il punto sulle azioni messe in atto nel comprensorio montano e su quanto resta ancora da fare. Vogliamo che il potenziale abitativo, agricolo, produttivo e turistico del nostro Appennino possa giovare di un approccio integrato che garantisca una pragmatica coesione nell’impegnativo compito di rendere strutturali le azioni di difesa del suolo e di mitigazione del clima che da diversi anni ci vedono sempre più coinvolti. Per il Consorzio Burana, infatti, il trend di investimento è cresciuto ed è quasi triplicato in dieci anni fino ad un importo medio di circa 1.000.000 di euro l’anno, con importanti ricadute sulle attività economiche imprenditoriali del territorio. Si tratta di risorse impiegate nella sistemazione di pendici e versanti, nel recupero di zone franose, nella regimazione dei deflussi montani tramite opere di bonifica, in sistemazioni agro-forestali e di fruizione del territorio. A queste si aggiungano i 42 progetti (per un totale complessivo di 4.782.271 di €) a sostegno delle attività economiche in Appennino finanziati dalla Regione Emilia-Romagna attraverso lo strumento del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 per la creazione di sistemi di drenaggio e opere di consolidamento e sostegno di stalle di cui stanno beneficiando tante aziende agricole (tra cui diverse aziende zootecniche specializzate nella produzione di Parmigiano-Reggiano). La conformazione naturale del nostro Appennino, caratterizzato da un sub-strato argilloso, richiede infatti interventi mirati di prevenzione e contrasto ai movimenti franosi. Altre risorse le abbiamo ottenute dal progetto LIFE Agricolture a supporto di aziende in prevalenza zootecniche e da latte per mettere in atto interventi di miglioramento della qualità dei foraggi e di mitigazione e contrasto al cambiamento climatico. Abbiamo intitolato il convegno “Patto per la montagna” perché solo una visione d’insieme da parte di tutti gli Enti che hanno compiti di vigilanza e intervento in montagna possono concorrere al cambiamento e alla rinascita di zone fragili ma dal grande potenziale, per cui vanno ricreate le condizioni per renderle attrattive”.
Alessio Mammi, Assessore Agricoltura e Agroalimentare, Caccia e Pesca Regione Emilia-Romagna: “La montagna riveste un ruolo centrale nell’assetto economico e sociale del nostro territorio regionale. È luogo ottimale nel quale praticare agricoltura di qualità e biologica, attraverso produzioni che possono garantire il giusto reddito alle imprese e lavoro in questi territori più difficili da raggiungere. La montagna coltivata e abitata è il modo più efficace per garantire la tutela del territorio. La Regione si sta impegnando per il sostegno delle imprese agricole di montagna, per favorire l’insediamento dei giovani, per contrastare il dissesto idrogeologico e lavorare a fianco dei Consorzi di Bonifica per una gestione ottimale e puntuale della risorsa idrica. La Regione Emilia Romagna attraverso il PSR ha già erogato 46 milioni di euro di contributi all’Appennino modenese, e messo a disposizione attraverso i Consorzi di Bonifica quasi 10 milioni di euro per opere irrigue e difesa del suolo.”
Ha moderato l’iniziativa il giornalista Andrea Gavazzoli.