Modena, 1 aprile 2022 – “Se c’è un aspetto che domina nel mondo della bonifica è quello della mediazione. Tra l’eredità che ci viene dal passato, l’urgenza del presente e uno sguardo al futuro che si intravede dalle criticità che ci restituisce già il nostro tempo. Dal lavoro dei nostri avi e la necessità di spiegare l’attualità del nostro compito alle nuove generazioni. Tra scolo e irrigazione, con i cambi d’abito dei nostri canali tra autunno-inverno e primavera-estate, quando il lavoro si ribalta, da allontanare acqua a trattenerla per distribuirla. E dalla complessità di gestire un territorio montano dalle peculiarità morfologiche completamente diverse da quello di pianura” spiega Francesco Vincenzi, Presidente del Consorzio della Bonifica Burana che opera su 242.521 ettari di comprensorio sulle provincie di Modena, Mantova, Ferrara, Bologna e Pistoia, dagli oltre 1.300 metri sul livello del mare dell’Abetone ai 13 m.sl.m. di Bondeno.
Riprende Vincenzi. “Sul dialogo con le nuove generazioni il Consorzio Burana ha investito molto: dopo la brusca interruzione dovuta alla pandemia di due anni, fa quest’anno abbiamo potuto riprendere in modalità mista, a distanza e in presenza, coinvolgendo più di 40 classi per oltre 800 alunni che vanno dalle scuole elementari alle scuole superiori. L’offerta didattica è studiata specificatamente secondo l’interlocutore a cui ci rivolgiamo”.
Il Burana ha infatti creato proposte diversificate che vanno da attività didattiche con momenti di gioco e animazioni del testimonial del mondo della bonifica, Lorenzo Bonazzi – in arte Lorenzo il Bonifico – per scuola primaria e secondaria di primo grado, semplici e coinvolgenti, fino a lezioni tecniche con focus di approfondimento sulla gestione idrica del territorio per i ragazzi delle superiori.
Il Direttore del Consorzio della Bonifica Burana, l’Ing. Cinalberto Bertozzi riferisce di una collaborazione con l’Istituto di Istruzione Superiore G. Guarini di Modena dedicata specificatamente alle acque. Si tratta dell’indirizzo G.A.R.A., acronimo di Gestione delle Acque e Risanamento Ambientale, nato due anni fa sulla falsariga di un Istituto capofila nelle Marche e di cui ne esistono soltanto 6 in tutta Italia, nato sotto la spinta propulsiva degli Enti che si occupano della gestione delle acque. “Abbiamo avviato una collaborazione con l’Istituto Guarini – che già ha formato diversi geometri che lavorano in Consorzio -, per la formazione di tecnici che maturino una certa consapevolezza delle problematiche idrico ambientali del territorio, padroni del significato di termini come derivazione, scolo, difesa del suolo. La collaborazione, per quanto ci riguarda, è fattiva e si traduce in lezioni dei tecnici del Burana in classe e visite guidate per formare quelli che saranno i futuri esperti del territorio dal punto di vista idrico, così come da anni collaboriamo anche con l’Istituto Spallanzani di Castelfranco Emilia e Vignola nella formazione dei futuri periti agrari. Non solo, oltre ai ragazzi la formazione è rivolta anche ai loro docenti, grazie ad una collaborazione tra Consorzi di Bonifica, ANBI Emilia Romagna e CER – Consorzio di bonifica di II grado per il Canale Emiliano Romagnolo, in collaborazione con Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna e la Rete degli Istituti Agrari dell’Emilia-Romagna. L’attività di formazione prevede una pianificazione triennale divisa per aree tematiche – Irrigazione, Difesa idraulica, Tutela ambientale e prevenzione del dissesto idrogeologico. Il primo appuntamento è per il 5 aprile”.