Tra i primi enti con funzione pubblica a rendere prassi consolidata la misurazione delle emissioni generate dalle proprie attività a servizio del territorio la Bonifica ha registrato confortanti performances 2020 secondo l’indagine redata sulla base degli indicatori ISPRA e Special Report on Renewable Energy Sources and Climate Change Mitigation, Intergovernmental Panel on Climate Change 2012
18 Gennaio 2022 – L’attenzione doverosa e crescente ai livelli di emissioni di anidride carbonica prodotta nello svolgimento delle proprie funzioni e rilasciate in atmosfera sono state al centro di un approfondito focus di studio che il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale ha realizzato utilizzando il sistema di rilevazione Eciweb3, una delle piattaforme di analisi più qualificate del settore. La sensibilità verso i temi ambientali e le più stringenti normative comunitarie alla costante ricerca di un antidoto maggiormente efficace per la mitigazione delle ripercussioni territoriali più negative causate dal cambiamento del clima sta conducendo molte imprese private a misurarsi periodicamente con il bilancio della Co2 e il Consorzio, tra i primissimi in Italia, ha voluto intraprendere la strada virtuosa del monitoraggio analitico delle proprie emissioni nel generale quadro dei molteplici utilizzi di energia.
Dopo una serie di iniziali progetti sperimentali, avviati dal 2013, oggi il bilancio di emissioni in atmosfera è stato redatto su base annuale ma, grazie al sistema informatico specializzato nella raccolta di questa tipologia di dati, in un futuro molto ravvicinato sarà possibile scattare la fedele fotografia di Co2 prodotta anche su base mensile inserendo e comparando le statistiche di quanto registrato in un macro-database in cloud che consentirà di poter agire operativamente per migliorare le performances aziendali.
Come comprensibile le funzioni dell’ente di bonifica annoverano una svariata serie di attività che riguardano l’impiego della risorsa idrica nell’area servita dalle canalizzazioni consortili (2500 km) e di conseguenza anche la quantità di acqua e la relativa energia impiegata ed utile per il sollevamento/ prelievo e la distribuzione alle colture tipiche può fluttuare a seconda delle necessità del territorio e dell’andamento climatico globale; nonostante queste variabili, spesso sconosciute e dunque prevedibili solo a ridosso degli accadimenti lo staff tecnico, grazie allo studio approfondito dei big data in piattaforma, è riuscito a stabilire un trend decisamente positivo che, proprio in corrispondenza di questa analisi molto più completa e strutturata rispetto alle precedenti, ha fornito risultati del tutto soddisfacenti. Come base sono state considerate le risultanze dei consumi energetici raccolti per la matrice degli impatti ambientali: energia elettrica per il funzionamento degli impianti idrovori di sollevamento per l’irrigazione e per lo scolo delle acque, i carburanti di alimentazione degli autoveicoli di sorveglianza e per i mezzi d’opera della manutenzione della rete dei canali consortili, l’energia elettrica per lo svolgimento delle attività di pianificazione di ufficio, infine l’energia per il riscaldamento dei locali consortili in tutto il comprensorio Emilia Centrale.
“Ciò che emerge dai dati raccolti – ha sottolineato il direttore del Consorzio Domenico Turazza – è una linea di tendenza costantemente indirizzata al miglioramento dei risultati. Nel 2020 abbiamo ridotto del 50% il livello di emissioni in atmosfera rispetto al 2017, anche se naturalmente in queste analisi va considerato l’andamento altalenante degli impieghi a seconda dei bisogni delle aree gestite, aree che anche in contesti di emergenza hanno potuto contare sulla risorsa trasportata dalla nostra bonifica”.
Tecnicamente il Consorzio tiene a precisare che il calcolo dell’energia impiegata dall’ente è stato realizzato utilizzando i fattori di conversione ufficiali riportati nel Rapporto di ISPRA 317/2020 e all’interno dello Special Report on Renewable Energy Sources and Climate Change Mitigation, Intergovernmental Panel on Climate Change 2012.
“La situazione climatica globale e le continue e gravi emergenze – ha evidenziato il presidente dell’Emilia Centrale Marcello Bonvicini – impongono a qualsiasi tipo di attività di ricercare la migliore delle prestazioni possibili per poter garantire il proprio contributo all’ambiente in cui si opera, lavora e soprattutto si vive alla ricerca di una condizione di maggiore salubrità. Il Consorzio utilizza l’energia, come detto, in relazione al bisogno del territorio e del settore agricolo in primis e credo che questo tipo di attenzione, indipendentemente dalle possibili variazioni stagionali, sia un traguardo cui tutti gli enti con funzione pubblica dovrebbero ambire quanto prima”.
La relazione è consultabile sul portale della bonifica dell’Emilia Centrale all’indirizzo www.emiliacentrale.it.