ANBI – "Cosa hanno in comune vicende scabrose e spesso tragiche come quelle della Terra dei Fuochi, di Pompei, di Olbia, di Prato, di Ginosa Marina? La mancanza di assunzione di responsabilità da parte della politica ad ogni livello.”
A denunciarlo con forza è Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), intervenendo ad un convegno, organizzato da FAI-CISL a Genova. “Gli studi evidenziano che le bombe d’acqua causano i danni più gravi nei pressi degli argini, dove qualcuno, però, continua ad autorizzare costruzioni – insiste Gargano – E non si dica che mancano le risorse, perché è stato speso solo lo 0,1% delle risorse per la salvaguardia idrogeologica, destinate dal C.I.P.E. (Comitato Interministeriale Programmazione Economica) a gestioni commissariali! Serve uno scatto di responsabile coraggio da parte della politica, abbandonando la mera logica delle affermazioni di principio ad ogni livello. All’inizio del prossimo anno, ripresenteremo, per il quinto anno, il Piano per la Mitigazione del Rischio Idrogeologico, fatto di migliaia di interventi immediatamente cantierabili e capaci di apportare un significativo incremento occupazionale. Servono oltre 7 miliardi: una cifra enorme, ma che può essere reperita, utilizzando lo stesso sistema già attuato per il Piano Irriguo Nazionale, cioè mutui quindicennali, finanziati dalla Cassa Depositi e Prestiti. Bisogna però decidere con urgenza, smettendo l’irresponsabile rito di dimenticare il grave dissesto idrogeologico del Paese appena ritorna il sole. Bisogna riportare il territorio al centro del modello di sviluppo italiano, utilizzando anche le opportunità offerte dalla Politica Agricola Comunitaria 2014-2020, affinchè non si continuino a spopolare le montagne, accentuando l’esodo verso le zone costiere, incrementandone le criticità strutturali.” Conclude il Presidente A.N.B.I.: “Da più parti cresce la richiesta di una cabina di regia per la gestione del territorio; siamo d’accordo solo ad una condizione: che sia una cabina del fare e del fare subito.”
A denunciarlo con forza è Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), intervenendo ad un convegno, organizzato da FAI-CISL a Genova. “Gli studi evidenziano che le bombe d’acqua causano i danni più gravi nei pressi degli argini, dove qualcuno, però, continua ad autorizzare costruzioni – insiste Gargano – E non si dica che mancano le risorse, perché è stato speso solo lo 0,1% delle risorse per la salvaguardia idrogeologica, destinate dal C.I.P.E. (Comitato Interministeriale Programmazione Economica) a gestioni commissariali! Serve uno scatto di responsabile coraggio da parte della politica, abbandonando la mera logica delle affermazioni di principio ad ogni livello. All’inizio del prossimo anno, ripresenteremo, per il quinto anno, il Piano per la Mitigazione del Rischio Idrogeologico, fatto di migliaia di interventi immediatamente cantierabili e capaci di apportare un significativo incremento occupazionale. Servono oltre 7 miliardi: una cifra enorme, ma che può essere reperita, utilizzando lo stesso sistema già attuato per il Piano Irriguo Nazionale, cioè mutui quindicennali, finanziati dalla Cassa Depositi e Prestiti. Bisogna però decidere con urgenza, smettendo l’irresponsabile rito di dimenticare il grave dissesto idrogeologico del Paese appena ritorna il sole. Bisogna riportare il territorio al centro del modello di sviluppo italiano, utilizzando anche le opportunità offerte dalla Politica Agricola Comunitaria 2014-2020, affinchè non si continuino a spopolare le montagne, accentuando l’esodo verso le zone costiere, incrementandone le criticità strutturali.” Conclude il Presidente A.N.B.I.: “Da più parti cresce la richiesta di una cabina di regia per la gestione del territorio; siamo d’accordo solo ad una condizione: che sia una cabina del fare e del fare subito.”