L’estate è sempre un periodo che mette alla prova la capacità del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale di rispondere alle esigenze irrigue di un territorio, e quella 2013, che si avvia a conclusione, non è stata da meno rispetto alle altre. Le abbondanti piogge primaverili, infatti, non hanno inciso in maniera significativa sui consumi idrici in giugno, luglio e agosto, mesi cruciali per l’attività agricola del territorio di competenza del Consorzio, ampiamente coltivato ad alberi da frutto, che necessitano di importanti quantità d’acqua proprio nei momenti in cui i frutti giungono a maturazione.

Sono stati finora 36,5 milioni i metri cubi di acqua prelevati dal Canale emiliano-romagnolo (Cer) e distribuiti attraverso la fitta rete irrigua realizzata e gestita dal Consorzio nel suo territorio, a fronte dei 39 milioni alla stessa data del 2012, anno particolarmente siccitoso. Complessivamente nel 2012 furono distribuiti 57 milioni di metri cubi d’acqua su un totale di 300 milioni di metri cubi immessi nel sistema Cer.
Il Consorzio può contare su una rete di distribuzione irrigua che ha uno sviluppo di circa 1.000 chilometri, costituita per circa la metà da condotte interrate in pressione e per l’altra metà da canali vettori a cielo aperto (canali di bonifica a uso promiscuo).

«Recenti statistiche diffuse dall’Istat – commenta il presidente del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, Alberto Asioli – hanno indicato l’agricoltura come uno dei pochi settori con andamento economico positivo. Dal momento che i mesi di luglio e agosto sono stati molto siccitosi e con ondate di calore frequenti, è evidente come il ruolo del Consorzio sia stato fondamentale per evitare una grave crisi di produzione e i conseguenti effetti negativi sull’indotto, quantificabili complessivamente in almeno 200 milioni di euro. Va quindi riconosciuto il ruolo fondamentale del Consorzio nel supportare e valorizzare l’economia agricola locale e tutelare l’occupazione, in quanto la filiera ortofrutticola non si limita al lavoro della campagna, ma si estende ai centri di raccolta e trasformazione, alle attività di trasporto e a molto altro ancora. Le aziende e le cooperative ortofrutticole sono una grande ricchezza per il nostro territorio.»

Per tutti i motivi citati risultano quanto mai fondamentali le attività di progettazione e realizzazione di nuove opere a completamento della rete di distribuzione irrigua a monte del Cer. Nell’area tra il Santerno e il Senio sono iniziati i lavori di completamento del terzo stralcio delle opere, dell’importo di progetto di 7.335.000 euro, per la distribuzione nei distretti irrigui Borello e Casanola nei Comuni di Castelbolognese e Solarolo. Nell’area tra il Senio e il Lamone è stato da poco stipulato il contratto d’appalto con l’impresa esecutrice dei lavori per l’ampliamento della distribuzione nei distretti irrigui San Severo, Granarolo, Cassanigo e Formellino, nei Comuni di Faenza e Cotignola. Il cantiere di queste opere avrà inizio nel mese di settembre. Entrambi i progetti sono stati finanziati in massima parte dallo Stato, attraverso il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, con il cofinanziamento delle ditte beneficiarie. La progettazione è stata curata interamente dal Consorzio di bonifica che si occuperà anche della direzione dei lavori.