L’ammodernamento della rete irrigua consortile dell’Emilia Romagna richiede risorse non inferiori ai 185 milioni di euro, pari ad oltre 358,2 miliardi delle vecchie lire. Lo ha comunicato il presidente dell’Unione Bonifiche Emilia Romagna, Emilio Bertolini, nel corso di un incontro svoltosi a Roma coi vertici dell’Anbi (l’Associazione Nazionale Bonifiche) dedicato alla crisi idrica.
“Certamente la maggior emergenza è al Sud – ha detto Bertolini – ma anche la nostra regione necessita di radicali interventi tenendo presente che la rete irrigua e i relativi impianti in molti comprensori di bonifica sono obsoleti e a volte al limite del collasso, e che le precipitazioni medie annue sono passate in regione dai 730 millimetri del quarantennio 1951-1990 ai 584 del decennio 1991-1999, col calo di un quinto”.
Inoltre occorrono interventi per la creazione di bacini di accumulo sia in montagna che in pianura per fronteggiare periodi di emergenza e garantire sufficiente disponibilità di acqua anche durante le sempre più frequenti ‘magre’.
In termini di priorità i territori più interessati dal rinnovamento della rete irrigua sono:
Pianura Bolognese (Consorzi di bonifica Renana, Reno Palata e CER): completamento ed estendimento del Canale Emiliano Romagnolo al fine di contenere l’attingimento da falda per non aggravare i fenomeni di subsidenza. Valore interventi: 50.000.000 €
Alto e medio ferrarese- Basso e medio Ravennate (Consorzi 1° e 2° Circondario di Ferrara, Valli di Vecchio Reno, Burana, Romagna Centrale e Occidentale): adeguamento sistema generale irriguo Canale Circondariale e degli impianti di Valle Lepri e Fossi, valore investimenti 35.000.000 €; ristrutturazione sistema irriguo Santerno-Senio, valore 5.000.000 €; adeguamento impianti Bottegone, Castello e canalizzazioni consortili, valore 17.000.000 €
Media e alta pianura parmense (Consorzio bonifica Parmense): adeguamento sistema canali S.Vitale e del sistema irriguo Spelta al servizio dei prati stabili finalizzati alle produzioni di qualità (Parmigiano Reggiano), valore 21.000.000 €
Piana Reggiana (Consorzi Bentivoglio Enza e Parmigiana Moglia Secchia): adeguamento opere irrigue primarie e nuove derivazioni dai fiumi Secchia, Po ed Enza, valore investimenti 40.000.000 €
Pianura piacentina (Consorzi Tidone Trebbia e Bacini Piacentini di Levante): recupero capacità di invaso delle dighe di Mignano e del Molato e adeguamento rete adduzione e distribuzione principale, valore 17.000.000 €
“Queste priorità – dice Bertolini – sono inserite nel Programma nazionale per l’approvvigionamento idrico in agricoltura e lo sviluppo dell’irrigazione elaborato dal ministero delle Politiche agricole e già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. Attualmente la dotazione di spesa utilizzabile dal Ministero è complessivamente di 370 milioni di euro, cifra del tutto insufficiente per affrontare le criticità del settore. Se si vuole uscire da un’ottica di pura emergenza per entrare in un quadro di programmazione della risorsa-acqua, le amministrazioni statali e regionali devono passare dalle parole ai fatti e sostenere concretamente i progetti elaborati dai Consorzi, tutti già cantierabili”.