OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE L’ITALIA CAMBIA VERSO: ORA L’ARIDITA’ CRESCE NEL SETTORE TIRRENICO FRANCESCO VINCENZI, Presidente ANBI “SEMPRE PIU’ EVIDENTE LA NECESSITA’DI INVASI CALMIERATORI”
Roma, 2 dicembre 2021 – La prima immagine è quella di un’Italia, che si gira sul proprio asse come un dormiente: dopo la crescente aridità estiva lungo la dorsale adriatica, l’emergenza siccità si sposta sul versante tirrenico, coinvolgendo gran parte di Toscana e Lazio oltre all’Umbria: a segnalarlo è l’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, analizzando le indicazioni dell’European Drought Observatory nel periodo Agosto-Ottobre, dopo il quale la carenza di piogge si è estesa anche alla Campania. Per questo, le piogge sono arrivate quantomai opportune per i territori centro-meridionali, provati da settimane di sofferenza idrica.
In Toscana le portate dei corsi d’acqua, pur rimanendo sotto media, sono ora superiori a quelle di un anno fa, compreso l’Ombrone che, dopo mesi di “secca”, registra una fluenza di quasi 9 metri cubi al secondo.
Altrettanto positivo è l’andamento dei corsi d’acqua marchigiani, che segnano tutti il record di portata nel recente quadriennio (il Sentino è stato a lungo al di sotto del Minimo Deflusso Vitale); trend in crescita anche per gli invasi che, in un mese, hanno visto crescere di circa 5 milioni di metri cubi, il volume d’acqua trattenuta, superando la disponibilità idrica di un anno fa.
Resta, invece, largamente deficitario l’andamento delle piogge sull’Abruzzo, in particolare sulle zone de L’Aquila e della Marsica.
Nel Lazio va segnalata la performance della stazione pluviometrica di Acquapendente-Monte Rufeno, dove in un giorno si sono registrati 464,13 millimetri di pioggia, equivalenti ad oltre la metà della media annuale e più del doppio delle piogge cadute nei 10 mesi scorsi (fonte: MeteoNetwork); per il resto, crescono i fiumi Sacco e Liri, così come Garigliano, Volturno, Sele, Sarno in Campania, dove sono in aumento anche i livelli del lago di Conza e dei bacini del Cilento.
Ottima la performance settimanale dei bacini in Basilicata, dove la disponibilità idrica è cresciuta di oltre 26 milioni e mezzo di metri cubi (fonte: Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale; stesso andamento in Puglia, dove l’incremento si è fermato a +12 milioni di metri cubi, garantendo però un surplus di oltre 41 milioni sulla disponibilità di un anno fa (fonte: Consorzio di bonifica della Capitanata).
Situazione idrica positiva anche in Calabria, dove il bacino Sant’Anna, trattenendo 6,38 milioni di metri cubi d’acqua, segna la seconda performance dal 2015.
Risalendo la Penisola a fare da spartiacque verso Nord, nel vero senso della parola, è l’Emilia Romagna, i cui alvei principali hanno ripreso vigore, seppur in maniera differenziata e Savio, Taro, Lamone tornano sopra media dopo mesi di deficit (fonte: ARPAE). Con 2,74 milioni di metri cubi d’acqua trattenuti, tornano nella regolarità del periodo anche i bacini piacentini, grazie soprattutto all’ottima performance dell’invaso del Molato, che ha livelli praticamente doppi rispetto agli anni recenti.
Nella stessa regione, pur registrando una portata superiore allo scorso anno, è però sotto media la portata del fiume Po, in calo anche nei tratti a monte, così come tutti i fiumi piemontesi.
In Valle d’Aosta sale la Dora Baltea e decresce il torrente Lys, mentre in Lombardia è costante l’andamento del fiume Adda.
Stabili i livelli dei laghi d’Iseo e Maggiore, calano quelli del Lario (al 28,2% del riempimento), mentre cresce il Garda.
Dopo settimane siccitose sono in leggera ripresa le portate dei fiumi veneti ad eccezione dell’Adige (fonte: ARPA Veneto).
“Settimana dopo settimana registriamo un andamento climatico, caratterizzato da fenomeni estremi, accomunati da una forte, seppur temporanea localizzazione. Sempre più evidente è la necessità di infrastrutture idrauliche, calmieratrici di disponibilità idriche da raccogliere ora che i campi riposano per utilizzarle nei momenti di bisogno” commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
“Le cartine satellitari sono lì a dimostrare una Penisola, dove cresce l’aridità, lenita solo temporaneamente dai fenomeni atmosferici. Per continuare a garantire i 56 miliardi di Prodotto Interno Lordo agricolo, è indispensabile incrementare e adeguare una rete idraulica che, per il 70%, ha oltre 30 anni di vita” conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.