PIACENZA (05 aprile 2013) – Il Consorzio di Bonifica di Piacenza in merito alle ultime intense precipitazioni verificatesi nelle ultime giornate comunica come le opere di bonifica hanno consentito di contenere gli effetti di una precipitazione piovosa intensa e prolungata che non è stata in alcun modo assorbita dai terreni in quanto già saturi di acqua dalle piogge dei giorni scorsi e dalle abbondanti nevicate invernali. Pertanto lo sgrondo delle acque meteoriche nella canalizzazione artificiale, nei colatori naturali e nei torrenti della nostra provincia, ha determinato rilevanti portate di piena. Le opere di bonifica e cioè i canali artificiali che si sviluppano per oltre duemila chilometri, gli impianti idrovori di Casino Boschi in comune di Sarmato, di Finarda e di Armalunga in comune di Piacenza e di Zerbio e Fossadello in comune di Caorso e la cassa di espansione di Piacenza sono entrate in funzione, e sono costantemente presidiate dal personale del Consorzio.
“Per quanto riguarda il territorio di collina e pianura della Val Tidone, spiega il geom. Angelo Mussi, si sottolinea come il torrente Tidone abbia beneficiato della regolazione delle portate in uscita dalla Diga del Molato; infatti le precipitazioni registrate dalla notte di giovedì 4 aprile fino alla mattinata odierna sono risultate pari a circa 30 mm che hanno determinato una portata in ingresso lago di 27 mc/sec e in uscita di 24 mc/sec; la diga del Molato ha ormai raggiunto la sua quota massima di invaso e risulta pronta per affrontare l’imminente stagione irrigua della vallata”.
“In Val Tidone, ed in modo particolare nei comuni di Borgonovo e Castel San Giovanni, spiega la geom. Ornella Bersellini, non si sono registrati problemi grazie anche a nuovi e recenti lavori di sfioratori e intubamento di canali che hanno in questo modo evitato esondazioni. Infatti grazie al nuovo sfioratore realizzato dal Consorzio nella frazione di Castelnuovo (Borgonovo), tutta l’acqua piovana in eccesso viene convogliata direttamente nel Tidone, evitando allagamenti nella zona.
Nel territorio del basso piacentino invece, continua Bersellini, i canali hanno raggiunto livelli altissimi senza però causare alcun disagio e alcun problema; in modo particolare questo è dovuto ai nuovi argini realizzati dal Consorzio su molti tratti di canali che hanno retto alla perfezione, convogliando ed allontanando tutta l’acqua piovana in eccesso”.
“La situazione in Val d’Arda – spiega il direttore del Consorzio, Ing. Filippo Volpe – pare più critica ma sempre sotto costante monitoraggio: per quanto riguarda la diga di Mignano, essa ha attenuato anche in questa occasione la piena del torrente Arda, dovuta agli eventi piovosi molto intensi a monte del bacino di Mignano. Il torrente Arda ha raggiunto una portata massima in ingresso al lago pari a 60 mc/sec mentre la portata rilasciata a valle dello sbarramento è stata di 55 mc/sec, inferiori a quelle di ingresso lago e pertanto l’eccedenza è stata trattenuta dall’invaso. Per quanto riguarda la zona rurale della val d’Arda i canali risultano colmi d’acqua ma tuttora in sicurezza; il problema che si è evidenziato sulla strada Provinciale Castellana provocando la chiusura del sottopasso della tangenziale di Fiorenzuola sembra dovuto a un funzionamento insufficiente di un tombino della strada provinciale, del quale ci faremo immediatamente carico di segnalare, e indipendente dalla rete di bonifica consortile.
Inoltre, proprio in questo periodo, la Regione Emilia Romagna sta eseguendo opere di rifacimento di un tratto di argine in sponda sinistra del torrente Arda appena a monte del ponte di Cortemaggiore; il Consorzio e il Servizio tecnico di Bacino sono quindi in stretta sinergia e scambio di informazioni per terminare al meglio e al più presto tali importanti lavori”.
Immediatamente a monte dell’abitato di San Giorgio Piacentino un canale di competenza regionale risulta essere esondato e dopo aver eseguito attenti sopralluoghi, il Consorzio sta esaminando la natura del problema per verificare la causa della tracimazione. Importante sottolineare che la Regione sta valutando il trasferimento delle competenze del canale, da regionale a consortile, per poter meglio eseguire rapide e immediate manutenzioni ordinarie al canale.
“Relativamente alla città di Piacenza e al territorio circostante – spiega il geom. Roberto Terret – le pompe dell’impianto idrovoro Armalunga sono entrate in funzione alle ore 02.10. Anche l’impianto idrovoro della Finarda risulta essere in allerta; se la pioggia persisterà, anche le pompe della Finarda entreranno in funzione”.
“Questa mattina, verso le ore 08.00, è entrata in funzione anche la cassa di espansione del colatore Riello in località Farnesiana di Piacenza, – spiega Terret – che ha ospitato acqua piovana nella giornata odierna. L’opera idraulica assicura dagli allagamenti una vasta area edificata del comune di Piacenza ed elimina il rischio di esondazione del colatore Riello nel tratto che sovrappassa la tangenziale e dell’abitato di Mucinasso.
L’opera idraulica ha quindi consentito di dirottare circa 1.500 metri cubi d’acqua, provenienti dal Riello, che raccoglie a sua volta le acque del Riazza e del rio Ballerino, provenienti dai territori collinari di Vigolzone e Podenzano”.
Viene anche sottolineata l’azione di presidio del territorio svolta dalle altre opere di bonifica della città, ed in particolare i canali denominati Diversivi di Ovest e di Est in comune di Piacenza, che hanno convogliato le abbondanti acque meteoriche provenienti da monte e le hanno indirizzate rispettivamente nel Trebbia e nel Nure preservando in tal modo il capoluogo di provincia dagli allagamenti.
Il Presidente del Consorzio fa inoltre presente che, come di consueto e come già avvenuto per le abbondanti precipitazioni dei giorni scorsi, vengono sorvegliati, in modo particolare, i punti più critici della rete di bonifica per assicurare eventuali interventi di emergenza. Il Presidente riprendendo alcune tematiche riguardanti i problemi più significativi della regimazione idraulica nel territorio piacentino sottolinea che ogni evento anche non particolarmente intenso, ormai sempre più frequente – nevicate eccezionali, violente grandinate, scroscianti piogge – può mettere in crisi le opere di bonifica sempre più sottoposte alle conseguenze di una forte trasformazione del territorio dovuta alla impermeabilizzazione dei suoli per lo sviluppo delle aree adibite a civili abitazioni e a insediamenti artigianali e industriali.
“Da molte ore i tecnici del Consorzio di Bonifica sono impegnati, assieme alle altre realtà operanti sul territorio, a contenere le conseguenze di una situazione di grave crisi idrogeologica; l’Italia non può permettersi di operare perennemente in emergenza. E’ necessario quindi investire nella prevenzione. Contro il dissesto idrogeologico – conclude Fausto Zermani – occorre delineare una strategia unitaria e di lungo termine che ci faccia uscire dalla logica dell’emergenza, anche perché gli interventi di emergenza costano molto di più di quelli di prevenzione”.
“Per quanto riguarda il territorio di collina e pianura della Val Tidone, spiega il geom. Angelo Mussi, si sottolinea come il torrente Tidone abbia beneficiato della regolazione delle portate in uscita dalla Diga del Molato; infatti le precipitazioni registrate dalla notte di giovedì 4 aprile fino alla mattinata odierna sono risultate pari a circa 30 mm che hanno determinato una portata in ingresso lago di 27 mc/sec e in uscita di 24 mc/sec; la diga del Molato ha ormai raggiunto la sua quota massima di invaso e risulta pronta per affrontare l’imminente stagione irrigua della vallata”.
“In Val Tidone, ed in modo particolare nei comuni di Borgonovo e Castel San Giovanni, spiega la geom. Ornella Bersellini, non si sono registrati problemi grazie anche a nuovi e recenti lavori di sfioratori e intubamento di canali che hanno in questo modo evitato esondazioni. Infatti grazie al nuovo sfioratore realizzato dal Consorzio nella frazione di Castelnuovo (Borgonovo), tutta l’acqua piovana in eccesso viene convogliata direttamente nel Tidone, evitando allagamenti nella zona.
Nel territorio del basso piacentino invece, continua Bersellini, i canali hanno raggiunto livelli altissimi senza però causare alcun disagio e alcun problema; in modo particolare questo è dovuto ai nuovi argini realizzati dal Consorzio su molti tratti di canali che hanno retto alla perfezione, convogliando ed allontanando tutta l’acqua piovana in eccesso”.
“La situazione in Val d’Arda – spiega il direttore del Consorzio, Ing. Filippo Volpe – pare più critica ma sempre sotto costante monitoraggio: per quanto riguarda la diga di Mignano, essa ha attenuato anche in questa occasione la piena del torrente Arda, dovuta agli eventi piovosi molto intensi a monte del bacino di Mignano. Il torrente Arda ha raggiunto una portata massima in ingresso al lago pari a 60 mc/sec mentre la portata rilasciata a valle dello sbarramento è stata di 55 mc/sec, inferiori a quelle di ingresso lago e pertanto l’eccedenza è stata trattenuta dall’invaso. Per quanto riguarda la zona rurale della val d’Arda i canali risultano colmi d’acqua ma tuttora in sicurezza; il problema che si è evidenziato sulla strada Provinciale Castellana provocando la chiusura del sottopasso della tangenziale di Fiorenzuola sembra dovuto a un funzionamento insufficiente di un tombino della strada provinciale, del quale ci faremo immediatamente carico di segnalare, e indipendente dalla rete di bonifica consortile.
Inoltre, proprio in questo periodo, la Regione Emilia Romagna sta eseguendo opere di rifacimento di un tratto di argine in sponda sinistra del torrente Arda appena a monte del ponte di Cortemaggiore; il Consorzio e il Servizio tecnico di Bacino sono quindi in stretta sinergia e scambio di informazioni per terminare al meglio e al più presto tali importanti lavori”.
Immediatamente a monte dell’abitato di San Giorgio Piacentino un canale di competenza regionale risulta essere esondato e dopo aver eseguito attenti sopralluoghi, il Consorzio sta esaminando la natura del problema per verificare la causa della tracimazione. Importante sottolineare che la Regione sta valutando il trasferimento delle competenze del canale, da regionale a consortile, per poter meglio eseguire rapide e immediate manutenzioni ordinarie al canale.
“Relativamente alla città di Piacenza e al territorio circostante – spiega il geom. Roberto Terret – le pompe dell’impianto idrovoro Armalunga sono entrate in funzione alle ore 02.10. Anche l’impianto idrovoro della Finarda risulta essere in allerta; se la pioggia persisterà, anche le pompe della Finarda entreranno in funzione”.
“Questa mattina, verso le ore 08.00, è entrata in funzione anche la cassa di espansione del colatore Riello in località Farnesiana di Piacenza, – spiega Terret – che ha ospitato acqua piovana nella giornata odierna. L’opera idraulica assicura dagli allagamenti una vasta area edificata del comune di Piacenza ed elimina il rischio di esondazione del colatore Riello nel tratto che sovrappassa la tangenziale e dell’abitato di Mucinasso.
L’opera idraulica ha quindi consentito di dirottare circa 1.500 metri cubi d’acqua, provenienti dal Riello, che raccoglie a sua volta le acque del Riazza e del rio Ballerino, provenienti dai territori collinari di Vigolzone e Podenzano”.
Viene anche sottolineata l’azione di presidio del territorio svolta dalle altre opere di bonifica della città, ed in particolare i canali denominati Diversivi di Ovest e di Est in comune di Piacenza, che hanno convogliato le abbondanti acque meteoriche provenienti da monte e le hanno indirizzate rispettivamente nel Trebbia e nel Nure preservando in tal modo il capoluogo di provincia dagli allagamenti.
Il Presidente del Consorzio fa inoltre presente che, come di consueto e come già avvenuto per le abbondanti precipitazioni dei giorni scorsi, vengono sorvegliati, in modo particolare, i punti più critici della rete di bonifica per assicurare eventuali interventi di emergenza. Il Presidente riprendendo alcune tematiche riguardanti i problemi più significativi della regimazione idraulica nel territorio piacentino sottolinea che ogni evento anche non particolarmente intenso, ormai sempre più frequente – nevicate eccezionali, violente grandinate, scroscianti piogge – può mettere in crisi le opere di bonifica sempre più sottoposte alle conseguenze di una forte trasformazione del territorio dovuta alla impermeabilizzazione dei suoli per lo sviluppo delle aree adibite a civili abitazioni e a insediamenti artigianali e industriali.
“Da molte ore i tecnici del Consorzio di Bonifica sono impegnati, assieme alle altre realtà operanti sul territorio, a contenere le conseguenze di una situazione di grave crisi idrogeologica; l’Italia non può permettersi di operare perennemente in emergenza. E’ necessario quindi investire nella prevenzione. Contro il dissesto idrogeologico – conclude Fausto Zermani – occorre delineare una strategia unitaria e di lungo termine che ci faccia uscire dalla logica dell’emergenza, anche perché gli interventi di emergenza costano molto di più di quelli di prevenzione”.