PIACENZA (08 febbraio 2013) –
Eventi naturali di carattere meteorico recentemente verificatisi e ben noti alla popolazione tramite i media, come le precipitazioni atmosferiche di tale intensità da essere battezzate “bombe d’acqua” abbattutasi su Genova nel novembre 2011 o quelli di tipo alluvionale che hanno interessato oltre alla stessa Liguria anche alcune regioni del sud, hanno inevitabilmente fatto rivolgere l’attenzione alla fragilità geologica e geomorfologica del territorio della penisola e sulla vera e propria emergenza idrogeologica che la caratterizza.
Anche il territorio piacentino, purtroppo, non è esente da tali fenomeni. Nel nostro territorio sono due i fattori principali di rischio: le possibili esondazioni per la presenza di importanti corsi d’acqua in pianura, e il rischio frane ed esondazioni nel territorio collinare e montano. La causa principale, come detto, è data dagli eventi meteorici di tipo piovoso in un contesto di sempre più repentini e improvvisi eventi climatici legati al più generale mutamento del clima che è sempre più caratterizzato da precipitazioni meno frequenti ma più intense. Il fenomeno delle cosiddette bombe d’acqua fa parte di questo mutato scenario climatico.
Il periodo della campagna elettorale offre in questo senso un’importante possibilità di mettere in agenda questi punti programmatici.
“Nel momento in cui si stanno affermando i programmi in vista delle prossime elezioni, ci aspettiamo che le forze politiche siano conseguenti nelle ripetute affermazioni di principio, espresse all’indomani di ogni evento calamitoso, indicando responsabilmente la salvaguardia idrogeologica come priorità per il Paese”. A chiederlo è Massimo Gargano, presidente dell’A.N.B.I. (Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni).
E aggiunge: “L’investimento in prevenzione per la tutela del territorio va inquadrato nell’indispensabile revisione della spesa pubblica, perché abbiamo dimostrato che riparare i danni post-emergenza costa 5 volte di più che prevenirli, senza contare il tributo in vite umane e le pesanti conseguenze sociali, che frane ed alluvioni comportano per le comunità. La salvaguardia idrogeologica interessa sì la gestione dell’ambiente, ma è soprattutto una questione che condiziona l’economia del Paese e la qualità della vita dei suoi abitanti.”
“I programmi elettorali sono un’ottima occasione per dimostrare vera attenzione anche da parte dei politici candidati nella provincia di Piacenza rispetto alla necessità della salvaguardia idrogeologica del nostro territorio nel contesto del sistema paese. E’ a loro che mi rivolgo perché all’interno delle specifiche proposte elettorali non scordino questa dimensione vitale del nostro territorio e della sua messa in sicurezza. Un piano di opere volte in questa direzione sarebbe in grado anche di creare nuova occupazione realizzando un circolo virtuoso tra l’ambiente e la sua salvaguardia ad opera di coloro che lo abitano. Un’alleanza virtuosa tra uomo e ambiente foriera di sviluppo e di nuove possibilità di lavoro. Punti che sono allo stato attuale assolutamente prioritari. I temi della prevenzione e della mitigazione del rischio idrogeologico devono al pari essere prioritari nell’agenda politica, evitando che se ne parli solo in occasione delle emergenze” afferma e ribadisce il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, Fausto Zermani.
I Consorzi di Bonifica, ora come sempre, mettono la propria esperienza a disposizione di chi concretamente vuole dare risposta ad una emergenza la cui soluzione è indispensabile a qualsiasi progetto di rilancio economico del sistema Italia.
Eventi naturali di carattere meteorico recentemente verificatisi e ben noti alla popolazione tramite i media, come le precipitazioni atmosferiche di tale intensità da essere battezzate “bombe d’acqua” abbattutasi su Genova nel novembre 2011 o quelli di tipo alluvionale che hanno interessato oltre alla stessa Liguria anche alcune regioni del sud, hanno inevitabilmente fatto rivolgere l’attenzione alla fragilità geologica e geomorfologica del territorio della penisola e sulla vera e propria emergenza idrogeologica che la caratterizza.
Anche il territorio piacentino, purtroppo, non è esente da tali fenomeni. Nel nostro territorio sono due i fattori principali di rischio: le possibili esondazioni per la presenza di importanti corsi d’acqua in pianura, e il rischio frane ed esondazioni nel territorio collinare e montano. La causa principale, come detto, è data dagli eventi meteorici di tipo piovoso in un contesto di sempre più repentini e improvvisi eventi climatici legati al più generale mutamento del clima che è sempre più caratterizzato da precipitazioni meno frequenti ma più intense. Il fenomeno delle cosiddette bombe d’acqua fa parte di questo mutato scenario climatico.
Il periodo della campagna elettorale offre in questo senso un’importante possibilità di mettere in agenda questi punti programmatici.
“Nel momento in cui si stanno affermando i programmi in vista delle prossime elezioni, ci aspettiamo che le forze politiche siano conseguenti nelle ripetute affermazioni di principio, espresse all’indomani di ogni evento calamitoso, indicando responsabilmente la salvaguardia idrogeologica come priorità per il Paese”. A chiederlo è Massimo Gargano, presidente dell’A.N.B.I. (Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni).
E aggiunge: “L’investimento in prevenzione per la tutela del territorio va inquadrato nell’indispensabile revisione della spesa pubblica, perché abbiamo dimostrato che riparare i danni post-emergenza costa 5 volte di più che prevenirli, senza contare il tributo in vite umane e le pesanti conseguenze sociali, che frane ed alluvioni comportano per le comunità. La salvaguardia idrogeologica interessa sì la gestione dell’ambiente, ma è soprattutto una questione che condiziona l’economia del Paese e la qualità della vita dei suoi abitanti.”
“I programmi elettorali sono un’ottima occasione per dimostrare vera attenzione anche da parte dei politici candidati nella provincia di Piacenza rispetto alla necessità della salvaguardia idrogeologica del nostro territorio nel contesto del sistema paese. E’ a loro che mi rivolgo perché all’interno delle specifiche proposte elettorali non scordino questa dimensione vitale del nostro territorio e della sua messa in sicurezza. Un piano di opere volte in questa direzione sarebbe in grado anche di creare nuova occupazione realizzando un circolo virtuoso tra l’ambiente e la sua salvaguardia ad opera di coloro che lo abitano. Un’alleanza virtuosa tra uomo e ambiente foriera di sviluppo e di nuove possibilità di lavoro. Punti che sono allo stato attuale assolutamente prioritari. I temi della prevenzione e della mitigazione del rischio idrogeologico devono al pari essere prioritari nell’agenda politica, evitando che se ne parli solo in occasione delle emergenze” afferma e ribadisce il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, Fausto Zermani.
I Consorzi di Bonifica, ora come sempre, mettono la propria esperienza a disposizione di chi concretamente vuole dare risposta ad una emergenza la cui soluzione è indispensabile a qualsiasi progetto di rilancio economico del sistema Italia.