CASTELNOVO NE’ MONTI (31 gennaio 2013) – “Le domande, le attese, la presenza di tutti i sindaci di oggi trovano in noi un rinnovato impegno per il presidio del territorio. In epoca di risorse limitate, però, ci proponiamo di operare in sinergia con i diversi enti ecco l’importanza delle convenzioni con i singoli Comuni” lo ha detto Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, salito a Castelnovo Monti in via Bellessere, dirimpetto al Municipio, per l’inaugurazione dei nuovi uffici dell’ente consortile che opera, in Appennino, tra Reggio, Modena e Parma.
“Questo ente – ha ricordato il direttore Domenico Turazza – fu tra i primi, dopo la prima legge regionale di riforma del 1987, a investire in montagna quando, altrove, si pensava che la bonifica non dovesse operare in Appennino. I numeri che presentiamo questa mattina dimostrano che si aveva operato con lungimiranza. La soluzione dei nuovi uffici, per altro è un segno di risposta alla necessità di contenimento dei costi (spenderemo il 50% in meno) e di presidio del territorio”.
“ oltre 1 milione e 200 mila opere di progetti da fondi consortili cui si assommano 1 milione e 500 mila euro di opere da finanziamenti regionali ed europei e circa 400 mila euro di coofinanziamenti dai Comuni, ecco cosa significa fare sinergia in Appennino”, ha chiarito Pietro Torri, dirigente dell’area montana consortile, ricordando le attività programmate per l’anno in corso, singolarmente concertate con i Comuni, come consolidamenti di movimenti franosi, realizzazione di briglie nei torrenti, acquedotti rurali, manutenzione della viabilità pubblica, ristrutturazione di ponti e consolidamenti con palificazioni.
Presente il gotha amministrativo dell’Appennino reggiano con i sindaci Gianluca Marconi (Castelnovo Monti), Sandro Govi (Busana), Giorgio Pregheffi (Ligonchio), Martino Dolci (Ramiseto), Paolo Bargiacchi (Collagna) e i consiglieri Silvano Domenichini (Casina), Fernando Cavandoli (Canossa) e, con loro, il presidente del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, Fausto Giovanelli.
La giornata si è trasformata anche in occasione di confronto e dibattito con l’ente consortile. Giorgio Pregheffi ha ricordato come è importante “andare oltre la cultura dell’intervenire sull’emergenza ma radicare sempre di più la necessità di interventi manutentori sul territorio”. Per Silvano Domenichini “la pianificazione territoriale trova nel consorzio di bonifica un valido interlocutore che di fatto amplifica le potenzialità progettuali dei Comuni”, mentre Fausto Giovanelli ha colto “un cambio di rotta con l’iniziativa ‘La Montagna Incantata’, presentata per la prima volta a Civago lo scorso anno, e che pone il Consorzio tra gli interlocutori privilegiati coi quali parlare di programmazione”. “In un contesto – ha concluso Martino Dolci – nel quale il calo della popolazione e l’abbandono del territorio richiedono un nuovo impegno da parte di tutti”.
Nei nuovi uffici di Castelnovo ne’ Monti operano costantemente per il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale quattro geometri che si occupano principalmente della progettazione e direzione lavori degli interventi consortili, oltre che di Urp a servizio dei consorziati nelle ore di accesso al pubblico.
“Questo ente – ha ricordato il direttore Domenico Turazza – fu tra i primi, dopo la prima legge regionale di riforma del 1987, a investire in montagna quando, altrove, si pensava che la bonifica non dovesse operare in Appennino. I numeri che presentiamo questa mattina dimostrano che si aveva operato con lungimiranza. La soluzione dei nuovi uffici, per altro è un segno di risposta alla necessità di contenimento dei costi (spenderemo il 50% in meno) e di presidio del territorio”.
“ oltre 1 milione e 200 mila opere di progetti da fondi consortili cui si assommano 1 milione e 500 mila euro di opere da finanziamenti regionali ed europei e circa 400 mila euro di coofinanziamenti dai Comuni, ecco cosa significa fare sinergia in Appennino”, ha chiarito Pietro Torri, dirigente dell’area montana consortile, ricordando le attività programmate per l’anno in corso, singolarmente concertate con i Comuni, come consolidamenti di movimenti franosi, realizzazione di briglie nei torrenti, acquedotti rurali, manutenzione della viabilità pubblica, ristrutturazione di ponti e consolidamenti con palificazioni.
Presente il gotha amministrativo dell’Appennino reggiano con i sindaci Gianluca Marconi (Castelnovo Monti), Sandro Govi (Busana), Giorgio Pregheffi (Ligonchio), Martino Dolci (Ramiseto), Paolo Bargiacchi (Collagna) e i consiglieri Silvano Domenichini (Casina), Fernando Cavandoli (Canossa) e, con loro, il presidente del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, Fausto Giovanelli.
La giornata si è trasformata anche in occasione di confronto e dibattito con l’ente consortile. Giorgio Pregheffi ha ricordato come è importante “andare oltre la cultura dell’intervenire sull’emergenza ma radicare sempre di più la necessità di interventi manutentori sul territorio”. Per Silvano Domenichini “la pianificazione territoriale trova nel consorzio di bonifica un valido interlocutore che di fatto amplifica le potenzialità progettuali dei Comuni”, mentre Fausto Giovanelli ha colto “un cambio di rotta con l’iniziativa ‘La Montagna Incantata’, presentata per la prima volta a Civago lo scorso anno, e che pone il Consorzio tra gli interlocutori privilegiati coi quali parlare di programmazione”. “In un contesto – ha concluso Martino Dolci – nel quale il calo della popolazione e l’abbandono del territorio richiedono un nuovo impegno da parte di tutti”.
Nei nuovi uffici di Castelnovo ne’ Monti operano costantemente per il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale quattro geometri che si occupano principalmente della progettazione e direzione lavori degli interventi consortili, oltre che di Urp a servizio dei consorziati nelle ore di accesso al pubblico.