PIACENZA (11 novembre 2012) – “Le opere di Bonifica hanno svolto al meglio il loro compito, consentendo così di preservare il territorio da allagamenti allontanando le acque di pioggia cadute nelle ultime ore sul piacentino” dichiara Fausto Zermani, presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza in merito alle intense precipitazioni delle ultime 24 ore. Rammenta che lo sgrondo delle acque meteoriche nella canalizzazione artificiale, nei colatori naturali e nei torrenti della nostra provincia, ha determinato rilevanti portate di piena.
I tecnici del Consorzio hanno fatto sapere come le opere di bonifica abbiano svolto il loro compito consentendo di contenere gli effetti di una precipitazione piovosa intensa e prolungata. Le dighe del Molato e di Mignano, gli impianti idrovori e tutte le opere di bonifica sono entrate in funzione, e sono costantemente presidiate dal personale del Consorzio.
“Per quanto riguarda il territorio della Val Tidone – spiega il tecnico Angelo Mussi – il torrente Tidone ha beneficiato della laminazione della diga del Molato; con queste prime piogge la diga ha iniziato il suo processo d’invaso, infatti le precipitazioni registrate nelle ultime 24 ore sono risultate pari a circa 35 mm, consentendo quindi di invasare circa un milione e 400 mila metri cubi d’acqua. In val d’Arda invece si sta continuando il processo di svaso della diga di Mignano; queste piogge hanno apportato nell’invaso circa un milione e mezzo di metri cubi di acqua grazie ad una precipitazione registrata nelle ultime 24 ore di circa 65 mm”.
“Relativamente alla città di Piacenza e al territorio circostante – spiega il tecnico Roberto Terret – le pompe dell’impianto idrovoro Armalunga sono entrate in funzione a causa di una piena del torrente Nure; quando si verifica un tale evento, le paratoie dell’impianto si chiudono al fine di impedire alle acque del torrente di entrare nel comprensorio. L’impianto idrovoro della Finarda invece, ha lasciato defluire tutta l’acqua piovana direttamente nel fiume Po; se la pioggia persisterà, anche le pompe di tale impianto entreranno in funzione. Viene anche sottolineata l’azione di presidio del territorio svolta dalle altre opere di bonifica della città, ed in particolare i canali denominati Diversivi di Ovest e di Est in comune di Piacenza, che hanno convogliato le abbondanti acque meteoriche provenienti da monte e le hanno indirizzate rispettivamente nel Trebbia e nel Nure preservando in tal modo il capoluogo di provincia dagli allagamenti”.
“Anche questa volta il sistema ha retto – conclude Zermani; il complesso e silenzioso lavoro della Bonifica permette quotidianamente di preservare il territorio provinciale dai fenomeni di dissesto idrogeologico. La rete di canali gestita dal Consorzio si estende per circa 2.000 chilometri sul territorio della provincia di Piacenza. Tale complesso sistema ha consentito l’allontanamento dell’ingente quantità d’acqua piovana che nell’arco di poche ore ha interessato l’intero territorio provinciale”.
I tecnici del Consorzio hanno fatto sapere come le opere di bonifica abbiano svolto il loro compito consentendo di contenere gli effetti di una precipitazione piovosa intensa e prolungata. Le dighe del Molato e di Mignano, gli impianti idrovori e tutte le opere di bonifica sono entrate in funzione, e sono costantemente presidiate dal personale del Consorzio.
“Per quanto riguarda il territorio della Val Tidone – spiega il tecnico Angelo Mussi – il torrente Tidone ha beneficiato della laminazione della diga del Molato; con queste prime piogge la diga ha iniziato il suo processo d’invaso, infatti le precipitazioni registrate nelle ultime 24 ore sono risultate pari a circa 35 mm, consentendo quindi di invasare circa un milione e 400 mila metri cubi d’acqua. In val d’Arda invece si sta continuando il processo di svaso della diga di Mignano; queste piogge hanno apportato nell’invaso circa un milione e mezzo di metri cubi di acqua grazie ad una precipitazione registrata nelle ultime 24 ore di circa 65 mm”.
“Relativamente alla città di Piacenza e al territorio circostante – spiega il tecnico Roberto Terret – le pompe dell’impianto idrovoro Armalunga sono entrate in funzione a causa di una piena del torrente Nure; quando si verifica un tale evento, le paratoie dell’impianto si chiudono al fine di impedire alle acque del torrente di entrare nel comprensorio. L’impianto idrovoro della Finarda invece, ha lasciato defluire tutta l’acqua piovana direttamente nel fiume Po; se la pioggia persisterà, anche le pompe di tale impianto entreranno in funzione. Viene anche sottolineata l’azione di presidio del territorio svolta dalle altre opere di bonifica della città, ed in particolare i canali denominati Diversivi di Ovest e di Est in comune di Piacenza, che hanno convogliato le abbondanti acque meteoriche provenienti da monte e le hanno indirizzate rispettivamente nel Trebbia e nel Nure preservando in tal modo il capoluogo di provincia dagli allagamenti”.
“Anche questa volta il sistema ha retto – conclude Zermani; il complesso e silenzioso lavoro della Bonifica permette quotidianamente di preservare il territorio provinciale dai fenomeni di dissesto idrogeologico. La rete di canali gestita dal Consorzio si estende per circa 2.000 chilometri sul territorio della provincia di Piacenza. Tale complesso sistema ha consentito l’allontanamento dell’ingente quantità d’acqua piovana che nell’arco di poche ore ha interessato l’intero territorio provinciale”.