<L’abusivismo edilizio, causa prima dell’eccessiva urbanizzazione, ha prodotto una pressione antropica insostenibile, oltre che una perdita sensibile di territorio destinabile all’agricoltura: in Veneto si stimano 189 abitanti per chilometro quadrato, contro gli 89 iberici. Bisogna porre fine – continua Gargano – allo stress, cui questo territorio viene continuamente sottoposto. I Consorzi di bonifica e le aziende agricole loro collegate si candidano ad essere una moderna risposta nella gestione della risorsa idrica attraverso azioni per la ricarica della falda acquifera e la creazione di bacini di invaso dalla duplice funzione: trattenere l’acqua, quando piove troppo per utilizzarla nei periodi di siccità. Inoltre, in Veneto sono stati positivamente sperimentati i pozzi bevitori, progetto innovativo di ricarica della falda e che garantirà l’immissione annuale nel sottosuolo di circa 10 milioni di metri cubi d’acqua.>
L’ANBI, oltre ad aver lanciato un piano degli invasi che è già stato sottoposto all’attenzione delle Istituzioni, ha promosso IRRIFRAME, “sistema esperto” per il risparmio idrico in agricoltura, già attivo con successo anche in Veneto e che verrà proposto ad “Expo 2015”.
<Comuni, Organizzazioni Professionali Agricole, Consorzi di bonifica, Autorità di Bacino ed Università – conclude il Presidente A.N.B.I. – sono i soggetti, che possono e devono lavorare assieme per dare quelle risposte innovative, di cui il Paese ha bisogno.Lo afferma Massimo Gargano a commento degli “stati generali” sull’irrigazione in Veneto.